mercoledì 16 marzo 2016

Il panorama da incubo sulle prossime elezioni comunali

















Donne, sgambetti, ricorsi e capiufficio: che spettacolo il voto

di Alessandro Robecchi

Non è del tutto vero che il settimo giorno si riposò come si dice in giro. Sì è vero, nei sei giorni prima, sabato compreso, creò il mare, la terra, le montagne, eccetera eccetera. Poi gli animali, poi l’uomo e la donna, tutto come si sa, un lavoretto fatto per bene. E poi alla domenica mattina, durante il brunch, preso da un piccolo attacco di sadismo, creò le primarie, gettando tutto quello che aveva fatto prima nel caos più totale.
Ora non è più questione di creazione e di natura, ma di bookmaker. Bertolaso è dato contosei a uno come sindaco di Roma, mentre le sue gaffes hanno quote molto più basse. Dopo quella sulle mamme (notevole) si aspetta “I neri hanno il ritmo nel sangue”, che è data due a uno, mentre “Gli ebrei sono tutti banchieri” è data quasi alla pari, insomma, scommettere su Bertolaso non conviene, se si vince si vince pochissimo. Ma tranquilli, non si vince.
Poi ci sono Salvini che dice a Silvio che ha più voti di Silvio, Silvio che lo insulta, Giorgia Meloni che aspetta gli eventi, e che dice che può fare il sindaco anche da mamma dopo aver detto che non avrebbe potuto fare il sindaco perché mamma, Marchini che ride e Storace che insulta tutti indifferentemente, a caso, mentre salta nel cerchio di fuoco. Un bel quadretto, e siamo soltanto a Roma, pensate nel resto dell’universo. Sempre a Roma c’è Giachetti, quello che tira il risciò con Renzi e che fa incazzare D’Alema, ma c’è pure Marino in cerca di rivincite, e pure la sinistra di Fassina che aspetta gli eventi acquattato chissà dove. E poi c’è la signorina Raggi dei Cinquestelle che basta stia ferma e buona, non faccia autogol, non dica cose astruse, ed è favorita.

A Napoli è partita invece un’entusiasmante gara a pesci in faccia tra quelli che vogliono una sindaca renzista, Valeria Valente, e quelli che vogliono un sindaco bassoliniano, cioè Bassolino. Sembrerebbe una faccenda interna di difficile soluzione, visto che i più strenui sostenitori della Valente erano bassoliniani fino a cinque minuti prima. In ogni caso, Bassolino sta per battere il record mondiale di ricorsi respinti per futili motivi, che ancora non si capisce se sia un’aggravante o un’attenuante. A Roma come a Napoli, come a Milano, pare che la segreteria Renzi sia, come dicono i politologi “divisiva”, cioè impone il suo candidato e fa inviperire tutti gli altri. Forse si intende questo quando si dice che Renzi è di sinistra: sta facendo di tutto perché nasca finalmente qualcosa a sinistra, alternativo a Verdini.
E poi c’è Milano, dove infuria la battaglia tra due capiufficio, ognuno impegnato ad essere più capufficio dell’altro e quindi la solenne dialettica politica si concentra sul fondamentale argomento “Sono più manager io” (Sala), “No, sono più manager io” (Parisi). Piuttosto desolante, e nient’altro all’orizzonte, perché Passera non è pervenuto, non perviene e non perverrà, i Cinquestelle sono impegnati a capire se la loro candidata Bedori sia stata cacciata da Casaleggio o da lei medesima, offesa dalle pressioni della stampa, e la sinistra passa le sue giornate a chiedere in ginocchio a questo e a quello se per caso si vuole candidare contro Sala. Il quale, peraltro, ogni giorno che passa vede erodersi un po’ la sua rendita di posizione, visto che se il Pil salirà nel 2016 soltanto dello 0,4 per cento (Renzi sparava nel Def un mirabolante 1,6) vuol dire che quello straordinario indotto di Expo non è esattamente l’Eldorado che ci hanno venduto (perdite operative a parte).
Ora, naturalmente, non resta che sedersi, mettersi comodi e procurarsi dei pop-corn per assistere allo spettacolo desolante di una politica senza politica, senza idee e senza parole, dove gli unici gesti atletici degni di nota sono lo schiaffo del soldato, lo sgambetto e la pernacchia. Buona visione.

DAL BLOG ALESSANDROROBECCHI.IT

Momentaneamente nella repubblica delle banane comandata un tempo dal caimano,ora dal figlio putativo,effettivamente reperire entusiasmo non è possibile,alla comunali tra un paio di mesi,magari vincesse il meno peggio,eufemisticamente ci sarà da accontentarsi senza stracciarsi le vesti.

Non ha riportato Torino,dove chissà se il filiforme sindaco di Avigliana uscente ce la farà sul secondo mandato,quattro anni fa non mi sono presentato al seggio,non ce l’ho proprio fatta,a maggio ci andrò per scegliere la stellina e se ci sarà il ballottaggio,e la domanda epocale sarà quella di notare se gli elettori di Airaudo andranno al mare o se prenderanno posizione.

Sicuramente i posteri non avranno da esercitare ardue sentenze,considerato il panorama…

I.S.

iserentha@yahoo.it

2 commenti:

Vincenzo Iacoponi ha detto...

Il mio sport preferito attualmente è fare previsioni su lo maggior casino, lo casino massimo delle future elezioni politiche SE MAI CI SARANNO.
Perché quello che questi partitini della merdella acida stanno combinando a Roma capitale -tutti, da destra a sinistra passando per la periferia e andando al centro- à da neurodeliri.
A destra lo sfasciamento di uno schieramento che per oltre venti anni era sopravvissuto sul carisma del caimano e che adesso vede l'azzannarsi di tutti contro tutti per ottenere una lidershep, ottenendo invece la frantumazione miseranda di uno schieramento di vecchie puttane che si contendono l'ultimo cazzo rimasto.
A sinistra -si fa per dire- un tirannello da operetta che passa ogni mattina le veline alle sue ministrazze più o meno in calore e ai suoi leccaculo proni difronte a lui come al novello Allah Akbar della nazione e che propone, tirando fuori dal secchio dell'immondizia quei poveri omarini di cui dispone, tanto si vota irrenzi e tutti l'altri sono nullità e questo lo debbono capire gli italiani che senza irrenzi un si va avanti.
E i pentastellati col loro guru sempre incazzato e da portasfiga vestuto col su berretto da vecchio inglese rincoglionito in su la capoccia anche quando va a letto, che a Milano in 300 alle primarie in rete -quale rete, quella da pesca?- hanno trovato un monumento di ciccia, tranne poi sforacchiarla di parolacce oscene e pernacchie; che a Roma hanno trovato in 500 elettori sempre in rete l'avvocaticchia piuttosto carina.
E poi c'è Napule che non poteva essere da meno e ti rira fuori -stiamo appena all'inizio del primo atto, non si è apero il sipario ma si sentono i botti delle mazzate che si stanno dando- perché Napule è Napule, volete mettere e vedrete che casino che sapremo fare, altro che Roma...
Io intanto mi diverto pensando alle immancabili prossime elezioni, che sicuramente questo presidente indirà quando finalmente tornerà dall'Africa misteriosa.

Ivo Serenthà ha detto...

Già,quando un giorno magari nel 2018 andremo a elezioni politiche,sarebbe positivo ci fosse in Italia un movimento integralmente popolare come Podemos,qui c'è un surrogato comandato dai due guru,e scegliere qualcosa di credibile pare molto difficile,anche perchè la sx non riesce a emergere con un'idea condivisa,e chissà quando ci sarà,confidavo su Landini,ma al momento non s'è mosso,almeno indirettamente come promesso.

Ed è per questo motivo che nella mia città sceglierò la stellina,almeno a livello comunale,sempre che scalzi l'attuale filiforme piddino,vorrò verificare come andrà l'esperienza.

Si vedrà