domenica 15 febbraio 2015

I saltimbanchi della politica


















Su Mucci, ma non solo lei, e il tradimento

di Alessandro Gilioli

Circola in rete un video, parecchio condiviso tra i 5 Stelle, in cui la deputata romagnola Mara Mucci dice di «sposare al cento per cento il progetto di Beppe» e aggiunge: «Quello non lo tradirò mai».

Mara Mucci è stata eletta con il M5S e di recente ne è uscita polemicamente, con altri. Le parole di Mucci sono quindi precedenti la sua fuoriuscita; e il video è stato messo on line per dimostrarne l'incoerenza.

Vero, naturalmente.

Tuttavia c'è da chiedersi se i semi di quanto avvenuto non fossero già ben presenti nello stesso approccio e quindi nelle stesse parole di quando era fedele. Che non è un approccio proprio solo di Mucci, quando era grillina. E' un approccio molto diffuso in politica, e non solo tra i M5S. Lo era con Berlusconi, lo è con Renzi, lo è con Salvini, lo è perfino in qualche orfano di sinistra che vorrebbe affidarsi vuoi a Landini vuoi ad altri. E per questo mi interessa, trascendendo da Mucci.

«Sposo il progetto di Beppe», ad esempio, indica un'adesione carismatica e personalistica alle idee di uno solo: non la costruzione comune e complessa di un programma per cambiare insieme le cose. «Non lo tradirò mai» significa spostare la politica nelle categorie della fedeltà e del tradimento, anziché farla crescere nel campo del confronto continuo e della coscienza critica.

La politica diventa insomma puro affidamento individuale, diventa rinuncia alla discussione costruttiva. Tracima nel campo dell'affettivo e dell'appartenenza passiva, portando a una delega in bianco verso un solo individuo.

Ora, se si entra in questo modo di pensare - quale che sia il leader a cui ci si offre in pegno - è ovvio che il "tradimento" è dietro l'angolo. Perché siamo entrati in quella categoria del pensiero e del comportamento, quello della fedeltà e dell'affidamento. E il "tradimento" è solo l'altra faccia dell'affidamento carismatico.

Sono due cose che stanno inesorabilmente insieme, quando si rinuncia alla coscienza critica.

DALL'ESPRESSO BLOG - PIOVONO RANE

Non la faranno mai,ma una bella leggina che costringa chi nella legislatura è stato eletto in un partito,se vuole sbattere la porta se ne torna a casa,non è tollerabile che chi è stato votato in una lista se ne vada in un'altra simile o addirittura contraria.

In questo modo raramente ci sarebbero fuoriusciti,naturalmente,chi rinuncerebbe a svariate migliaia di euro al mese,e venisse sostituito dal primo non eletto?

La coerenza e l'onestà per chi ha votato dove la mettiamo,in un paese di saltimbanchi e saltacarrozza! E lasciamo perdere i giuramenti e le esternazioni prima di venire eletti o durante la legislatura,storicamente la coerenza gli italiani a maggioranza non ce l'hanno mai avuta,rammentate quanti fascisti c'erano negli anni trenta nello scorso secolo? E quanti ce ne sono rimasti alle prime difficoltà?

per eventuali notifiche - iserentha@yahoo.it

2 commenti:

valerio ha detto...

Condivido la tua analisi , sposo in pieno la tua domanda su chi cambia casacca in corso " a casa subito e venga sostituito dal primo non eletto "

Un po di tempo fa condividevo tantissime proposte di Grillo , ma da quando è al parlamento non mi piace come "comanda" il movimento!!

ciao

Ivo Serenthà ha detto...

Le stelle hanno fatto sognare per alcuni anni,ma la prova pratica è stata in buona percentuale una delusione,purtroppo diffusamente gli italiani devono essere guidati-comandati da una forte personalità,con tutti i guai che ciò comporta.

Vediamo cosa offre il prossimo futuro

Buon inizio di settimana