giovedì 3 luglio 2014

Fonzie alias Telemaco a Strasburgo



Telemaco senza fili

di Massimo Gramellini

Hai venti minuti per parlare davanti a una platea di europarlamentari gentilmente offerti da un’azienda di surgelati. Puoi berlusconeggiare, ribadendo lo stereotipo dell’italiano simpatico, furbo e un po’ cafone. Oppure mariomonteggiare, ipnotizzando con dei mantra numerici un pubblico che non chiede di meglio per continuare a dormire in pace. Potresti persino enricoletteggiare e produrti in una lista di promesse di buon senso che qualunque presidente di turno dell’Unione Europea ripete senza sosta da vent’anni. Invece, essendo Renzi e non facendoti difetto l’autostima, decidi di renzeggiare. Evochi lo spirito dei tuoi idoli Blair e Obama – nessuno dei due, guarda caso, centroeuropeo – e ti produci in un monologo carico di valori, passioni, riferimenti storici e letterari. Avendo letto il libro omonimo dello psicanalista Recalcati, attingi a «Il complesso di Telemaco» ed elevi il figlio di Ulisse che cerca di meritarsi l’eredità a simbolo della tua idea di Europa. Il problema è che lo stai dicendo proprio all’assemblea dei Proci, che oggi non sono i principi di Itaca e neppure i politici italiani che ogni giorno costringono Penelope Boschi a fare e disfare la tela delle riforme. Sono i burocrati di Strasburgo, i ragionieri di Berlino e gli eurofobi di Farage e Le Pen: tutta gente molto prosaica e prevenuta, che da te vorrebbe sapere soltanto una cosa: quando pagherai i debiti, affamando sempre di più quegli scansafatiche baciati dal sole dei tuoi connazionali.

Per fare fuori i Proci che il destino ti ha dato in sorte un bel discorso purtroppo non basta. Come Telemaco, avresti bisogno dell’esperienza di Ulisse. Invece hai solo D’Alema.



Si possono fare tutti i discorsi che ognuno ha in serbo,ma il problema dell'enorme debito con un'economia talmente grave dall'essere in terapia intensiva,non può rendere credibili.

Un po' come affermare al creditore alla rata di scadenza del debito,pagherò,perchè il selfie dell'Europa è triste e noioso,e quindi noi giovani non possiamo aspettare,è evidente che non regge,il ginepraio italico in cui si è voluto infilare il fonzie nazionale è notevolmente più grande di lui.

E se i buoi dalla stalla sono scappati negli anni scorsi,è buona norma cercare di riuscire a riempire la medesima un po' alla volta,non siamo più in tempo? Pazienza,per quanto sia drammatica la bancarotta italiana,che sia.

per eventuali notifiche - iserentha@yahoo.it

1 commento:

Francesco ha detto...

Ivo, allora esiste ancora un tuo spazio !!!!