mercoledì 2 luglio 2014

Aridaje:Fonzie si da alla giustizia




Baci alla francese

di Marco Travaglio

Che cos’abbia spinto un ragazzo sveglio come Renzi a inscenare l’imbarazzante conferenza stampa sulle “linee guida”della giustizia, cioè sul nulla mischiato con niente, in mezzo alle statue di cera del duo Orlando & Alfano, è noto: anche sulla giustizia, come su tutto, il premier non ha alcunché di pronto, di scritto,di pensato e soprattutto di concordato con il partner privilegiato B. (che ieri la Cassazione ha definito complice del “socialmente pericoloso Dell’Utri”nel “patto con la mafia”). Siccome però Matteo Supercazzola aveva promesso e ripromesso la riforma della giustizia entro e non oltre giugno (luglio è già impegnato dal fisco, come no), presentarsi a mani vuote pareva brutto. Avrebbe dato ragione ai “gufi”e“professoroni”che ancora si permettono di dubitare di lui. Dunque ha messo giù, col consueto trust di cervelli, una lista di slogan e frasi fatte, tipo pensierini da scuola elementare, spostando avanti di due mesi la scadenza del ddl: in- tanto “si apre un grande dibattito fino a settembre”, anche “in rete”, pure “con i direttori di giornale”, all’insegna della “democrazia partecipata”. Tanto aveva l’assoluta certezza che i giornalisti in sala, anziché sommergerlo di risate e pernacchie, avrebbero preso buona nota tutti compunti e tra- sformato quello spettacolino avvilente in un momento solenne sui loro giornali e tg. Poi, siccome si crede molto spiritoso, ha condito il tutto con sapidi calembour, e tutti giù a ridere, batti un cinque,fatti un selfie.Il punto di partenza è già una balla: “per 20 anni la giustizia è stata tabù”per quello che lui definisce “il derby berlusconi-monti berlusconismo”(cioè l’attacco ventennale dei politici alla legalità).Forse gli sfugge che dal ‘94 a oggi non c’è stata materia più “riformata” della giustizia, con ben 120 leggi che l’han ridotta all’agognata paralisi: altro che tabù. Ed ecco le 12 slide, simili ai cartigli dei Baci Perugina, subito tramutate dalla stampa in “grande riforma”o“rivoluzione in 12 punti”. 1) “Giustizia civile: riduzione dei tempi. Un anno in primo grado”. È l’uovo di Colombo, eppure nessuno ci ave- va pensato prima: ora arriva lui, fa una legge di un solo articolo che dica “sbrigarsi”,“fare presto”, “un anno non un giorno di più”, e oplà, è fatta. Ma che dico “un anno”? Un mese, signori, in un mese! 2) “Giustizia civile: dimezzamento dell’arretrato”. Un gioco da ragazzi: basta una norma che dica “dimezzare l’arretrato”e la metà eccedente delle cause, come per incanto, evapora. 3) “Corsia preferenziale per imprese e famiglie”. Giusto:prima le donne,i vecchi e i bambini. E mi raccomando: non parlare al conducente e non calpestare le aiuole. 4) “Csm: più carriera per merito e non grazie all’‘appartenenza’”. Fantastico. 5) “Csm: chi giudica non nomina, chi nomina non giudica”. Perbacco. Poteva aggiungere “chi entra non esce e chi esce non entra”,“chi bagna non asciuga e chi asciuga non bagna”, per dire. 6) “Responsabilità civile modello europeo”: giusto,i fautori del mo- dello africano o neozelandese sono sistemati. E così via, a colpi di “riforma del disciplinare”,“falso in bilancio e autoriciclaggio”,“accelerare il processo penale”(se no resta indietro sul civile), “riforma della prescrizione”,“intercettazioni: di- ritto all’informazione e tutela della privacy”,“informatizzazione integrale”. Siamo al punto 11, che però non è cifra tonda. Ci vuole pure il 12, che fa tanto Mosè sul Sinai. Che ci mettiamo? Ritinteggiatura aule? Lucidatura pavimenti? Sostituzione serramenti? Nuovo design per le toghe? Ma no,dai: “Riqualificazione del personale amministrativo”, fa più fico.Non è dato sapere se il“modello europeo”cui si ispira il Renzi comprenda il sistema francese: quello che ieri ha portato al fermo (“garde a vue”) dell’ex presidente della Repubblica Sarkozy, finito in guardina nel bel mezzo di un interrogatorio, dopo mesi di intercettazioni sui telefoni suoi e dei suoi avvocati e compari per uno scandalo di finanziamenti illeciti. Ma pare proprio di no: in Italia gli ex presidenti diventano ipso facto senatori, sia nel vecchio sia nel nuovo Senato, che proprio ieri si è regalato un’altra volta l’impunità. Europei sì, fessi no.



Dovrà abituarsi il 40% che ha dato credito al toscano,la penosa deriva del paese può continuare tramite l'oblio degli annunci a ripetizione del fonzie nazionale.

L'importante che se ne parli,che poi della fuffa come d'abitudine se ne ricorderanno sempre i soliti.

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