giovedì 22 agosto 2013

Le carneficine in Siria e in Egitto





Inserisco il commento di Fabia Zoppellaro,la testimonianza della diversa realtà tra Siria ed Egitto

Egregio Dottor Gramellini. Io amo leggerLa e ho un rispetto incondizionato per la Sua persona. Sono italiana e vivo in Egitto da 30 anni. Insieme a tutti gli espatriati che conosco e agli amici egiziani, laici e non solo, musulmani e non solo, di ceto alto, medio e basso, sto soffrendo per la malinterpretazione degli eventi, voluta o inconsapevole, da parte della stampa italiana ed internazionale. Ho aderito all'iniziativa di una lettera su tale argomento firmata da centinaia di persone inviata ad Emma Bonino, alla Rai con la sua scandalosa inviata Signora Goracci e al nostro ambasciatore in Egitto da cui potevo non aspettarmi un distinguo. Ma da Lei no, le voglio troppo bene, professionalmente parlando. Lei distingue, si distingue per questo aspetto. Perciò La prego di rivedere la Sua opinione che vede Siria ed Egitto posti sullo stesso piano. L' EGITTO STA DAVVERO COMBATTENDO CONTRO UNA COSPIRAZIONE TERRORISTICA e questo anche in favore di un occidente che lo sa benissimo e ciononostante non si limita a voltare lo sguardo altrove, ma interviene a detrimento di un paese giå fragile. Io La prego di distinguere, almeno Lei. Con rispetto Fabia Zoppellaro



Gentile Signora Fabia,

L'articolo di Massimo Gramellini non cita alcun riferimento alla situazione egiziana,bensì tratta unicamente la tragedia dei bambini in Siria uccisi con il gas mortale.

Il titolo dell'articolo è del tutto personale,ed ha voluto accomunare la difficile situazione civile anche in Egitto.

Nel sottotitolo dello stesso inserirò le sue parole,è evidente che le due situazioni Egitto-Siria sono drammaticamente diverse.

Saluti,

Ivo Serenthà



Dove le parole non arrivano

di MASSIMO GRAMELLINI

Vi chiediamo scusa per l’intrusione. È estate, i tempi sono già abbastanza duri e da un giornale si pretende, giustamente, un alito di speranza. Ma la speranza si nutre di consapevolezza e invece intorno a noi avvengono cose che ci rimbalzano addosso. Abbiamo imparato a difenderci dalle parole: svuotandole, rendendole innocue. Solo le immagini hanno ancora il potere di svegliarci. Sbattendoci in faccia la vita in ogni sua espressione, anche inaccettabile, tanto da non potere più fare finta che non esista o che non ci riguardi.

Ieri, durante la riunione del mattino, al giornale è planata la notizia che, secondo l’opposizione, le truppe di Assad avevano compiuto una strage nei sobborghi di Damasco utilizzando gas nervino. Cento, duecento, mille caduti. Il collega degli Esteri riportava l’incerta contabilità senza suscitare reazioni particolari: atrofizzata in una statistica, la morte di massa non fa scalpore. Poi sono arrivate le foto e il clima è cambiato. I numeri sono diventati volti. E corpi, serrati dentro i lenzuoli. L’assenza di ferite d’arma da fuoco, quindi di sangue, rendeva i cadaveri quasi metafisici: sembravano angeli, specie i bambini.

Il governo siriano nega l’uso dei gas, che le immagini parrebbero invece suggerire. Ma al di là di ogni interpretazione o speculazione di parte, le foto di quei bimbi, e di quelle madri, sono lì per ricordarci che qualcosa di indicibile sta avvenendo da troppo tempo a non troppa distanza da noi. Qualcosa che si è inghiottito anche il nostro inviato Domenico Quirico, che era andato lì per raccontarlo. Prenderne finalmente coscienza è un esercizio doloroso, ma forse non del tutto vano.



Per chi ha ancora qualche dubbio sulla importanza insostituibile della democrazia,con gli esempi che vanno dalla Siria all'Egitto se ne potrà rendere conto.

Al contrario prendere atto che ci siano ancora gruppi pseudo-politici,cantanti,scrittori negazionisti che vorrebbero un ritorno alle dittature criminali del XX secolo,tutto ciò pare ancora più aberrante.

&& S.I. &&

per eventuali notifiche - iserentha@yahoo.it

2 commenti:

fabia zoppellaro ha detto...

Egregio Dottor Gramellini. Io amo leggerLa e ho un rispetto incondizionato per la Sua persona. Sono italiana e vivo in Egitto da 30 anni. Insieme a tutti gli espatriati che conosco e agli amici egiziani, laici e non solo, musulmani e non solo, di ceto alto, medio e basso, sto soffrendo per la malinterpretazione degli eventi, voluta o inconsapevole, da parte della stampa italiana ed internazionale. Ho aderito all'iniziativa di una lettera su tale argomento firmata da centinaia di persone inviata ad Emma Bonino, alla Rai con la sua scandalosa inviata Signora Goracci e al nostro ambasciatore in Egitto da cui potevo non aspettarmi un distinguo. Ma da Lei no, le voglio troppo bene, professionalmente parlando. Lei distingue, si distingue per questo aspetto. Perciò La prego di rivedere la Sua opinione che vede Siria ed Egitto posti sullo stesso piano. L' EGITTO STA DAVVERO COMBATTENDO CONTRO UNA COSPIRAZIONE TERRORISTICA e questo anche in favore di un occidente che lo sa benissimo e ciononostante non si limita a voltare lo sguardo altrove, ma interviene a detrimento di un paese giå fragile. Io La prego di distinguere, almeno Lei. Con rispetto Fabia Zoppellaro

Ivo Serenthà ha detto...

Gentile Signora Fabia,

L'articolo di Massimo Gramellini non cita alcun riferimento alla situazione egiziana,bensì tratta unicamente la tragedia dei bambini in Siria uccisi con il gas mortale.

Il titolo dell'articolo è del tutto personale,ed ha voluto accomunare la difficile situazione civile anche in Egitto.

Nel sottotitolo dello stesso inserirò le sue parole,è evidente che le due situazioni Egitto-Siria sono drammaticamente diverse.

Saluti,

Ivo Serenthà