mercoledì 21 agosto 2013

Moritz Erhardt:Vittima dello schiavismo globalizzante




Lavorare troppo, lavorare pochi

di MASSIMO GRAMELLINI

Un mondo equilibrato è forse impossibile, ma di sicuro quello che avanza dietro le gloriose insegne del progresso globale assomiglia a una giostra manovrata da un ubriaco. A Londra un ragazzo tedesco appena scampato all’età dei brufoli, Moritz Erhardt, è morto nella doccia di un dormitorio dopo avere lavorato alla City dalle 9 del mattino alle 6 di quello successivo: ventuno ore consecutive per tre giorni di fila, cibandosi esclusivamente di caffè. A vent’anni si sopravvive a strapazzi anche peggiori, quindi è probabile che Moritz fosse predisposto (soffriva di epilessia), ma la sua fine ha acceso i riflettori su una realtà: mentre la maggioranza dei giovani non trova lavoro, quelli che riescono a ottenere un posto qualificato sono sottoposti a ritmi da spremiagrumi. Un tirocinante della City lavora in media 14 ore al giorno e guadagna l’equivalente di 3000 euro, tantissimi ovunque ma non a Londra, dove l’affitto di un monolocale ne costa 1800: e infatti Moritz dormiva in un ostello.

Questa contraddizione stridente tra i pochi che lavorano troppo e i troppi che lavorano poco, o addirittura mai, sembrerebbe il frutto di un sistema senza governo. Nella storia umana, che è una storia di schiavi spesso inconsapevoli di esserlo, è sempre andata così, se si esclude un breve intervallo – dal secondo Dopoguerra agli Anni Settanta del secolo scorso – quando almeno in Occidente si riuscì a distribuire lavoro e ricchezza, e a creare il ceto medio. Ma l’intervallo è finito e la giostra dell’ubriaco ha ripreso a girare anche qui. Solo la politica avrebbe le chiavi per fermarla, ma le ha perse. Forse se l’è vendute.



Dice bene quando afferma che il lavoro e un certo benessere considerate le epoche è una giostra che gira,ma se un paese,un continente è diffusamente popolato e riesce a vivere con un certo equilibrio,come Cina e India fino a pochi anni fa il tutto appare regolato,al contrario nell'opulento occidente strapopolato anch'esso,abituato al consumismo più sfrenato si affaccia la scure della disoccupazione e della miseria sempre più allargata colpendo in questo modo,la bomba sociale diventa inevitabile,non si possono scalare 3-4 marce in poco tempo,e non ha senso mantenere un minimo di status symbol lavorando da sfruttati e con quegli impegni.poichè se i ragazzi nella City riescono a mettere da parte qualche soldino con quelle retribuzioni,in Italia con gli stipendi da fame che esistono possono solo sopravvivere nella casa natia.

Più che una giostra che gira,un vergognoso neo sfruttamento.

&& S.I. &&

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