domenica 17 febbraio 2013

Sondaggi politici e dimissioni al Vaticano:Un cocktail impossibile




Fuggi fuggi dei sondaggisti in crisi: “Andiamo a lavorare per i cardinali”

di Alessandro Robecchi

Una rilevazione statistica conferma: il 53 per cento di Mannheimer è molto depresso. Panico nel PdL: ora la rimonta sarà più difficile, ma Berlusconi potrebbe raccontare barzellette al Conclave e recuperare qualche punto. Lo sconcerto dei centristi: “In Vaticano c’è troppa flessibilità in uscita”

Non c’è pace per le elezioni italiane. A meno di due settimane dalla fatidica scadenza, infatti, è ancora il mondo degli affari e della finanza ad agitare le acque. Le dimissioni di Joseph Ratzinger dalla carica di Amministratore Delegato di un’antica multinazionale con sede a Roma ha infatti gettato nello sconcerto gli schieramenti politici, per non parlare poi del vero e proprio panico dei sondaggisti di Berlusconi. “Per recuperare ancora mezzo punto – dicono a Palazzo Grazioli – puntavamo tutto su una barzelletta sui gay e su una battuta sessista da rilanciare in tutti i telegiornali, e invece ora tutto lo spazio sarà preso da quel signore vestito di bianco che tra l’altro non è nemmeno candidato”. Silvio Berlusconi sta tentando di farsi intervistare nelle vesti di esperto vaticanista, ma si nutrono seri dubbi sulla riuscita dell’impresa. Immediati gli effetti su spin doctor, consiglieri e strateghi della campagna elettorale. Secondo una rilevazione condotta dal Pronto Soccorso del Policlinico Gemelli, alla notizia delle dimissioni del papa, il 46 per cento dei sondaggisti ha avuto forti crisi di panico, il 22 per cento ha lasciato l’ufficio, l’11 per cento è passato a fare sondaggi per i cardinali papabili e il restante 21 per cento non sa/non risponde. Ad agitarsi, però, è stato soprattutto il centro cattolico: “Aspettare il nuovo papa, farselo amico e presentargli Casini non sarà semplice né veloce”, dice un funzionario dell’Udc. Mentre Mario Monti, teme l’effetto valanga: prima la Fornero, ora il papa, tutti i suoi tecnici hanno fallito e deluso le aspettative. Aria più rilassata al Pd, dove domina il realismo: “Speriamo che le dimissioni dell’amministratore delegato di un’azienda così importante non abbiano risvolti negativi sull’occupazione. Ma noi vigileremo”.



Sondaggi e sondaggisti in crisi d'identità,chissenefrega...Meglio che finisca al più presto la saga delle palle,e chi le spara più grosse,lo sanno anche i muri che in questo momento prometterebbero la luna e quando sarà passata la festa elettorale,i cavoli amari torneranno evitando accuratamente la solita casta.

Dovranno solo stare attenti da un centinaio,circa,di parlamentari cinque stelle e qualche decina di Rivoluzione civile,per il resto nulla di nuovo all'orizzonte!

[ Kenzo ]

per eventuali notifiche - iserentha@yahoo.it

Nessun commento: