sabato 16 febbraio 2013

Le allegre frequentazioni del "celeste formigoni"


con le celeberrime creme incorporate....



Corruzione e associazione

di Marco Travaglio

Ecco perché Roberto Forchettoni, con tutte le accuse che gli piovono sul groppone, dalla corruzione all’associazione a delinquere, sfoggia sempre in tv quel faccino sorridente e levigato come il culetto di un bimbo, quell’espressione serafica da “che-cazzo-volete-da-me”: è questione di creme facciali. Mica creme normali per facce normali. Creme speciali per facce speciali. Ne discuteva animatamente, con ammirevole competenza, con il segretario tuttofare Mauro “Willy” Villa, che poi provvedeva all’acquisto in centri specializzati, a botte di 50-200 euro a tubetto e in quantità industriali perché “Roberto la crema la usa come la colla per i manifesti”. Ci vorrebbero degli stuccatori armati di scalpelli e raschietti per riportare il volto del Celeste alle condizioni naturali, asportando le maschere di crema ormai cementificate. Forse ne emergerebbe un’espressione un po’ meno serafica e impunita. Magari affiorerebbe financo qualche accenno di rossore per tutte le balle raccontate in questi mesi. Come quando assicurò, in una memorabile conferenza stampa: “Sono limpido come acqua di fonte” e si paragonò a Gesù (“anche lui sbagliò nella scelta di uno dei collaboratori”, che poi era il celebre Giuda Iscariota, noto faccendiere dell’Asl Galilea-1). Mettendo di buonumore il fido Willy: “Non è stata una bella situazione in conferenza stampa: quella di Gesù se la poteva risparmiare, anche perché sta dando del Giuda a quell’altro (Daccò, arrestato al posto suo, ndr). Gli dicevano che il presidente della Germania si è dimesso per molto meno e lui si arrampicava sugli specchi, a un certo punto stava dicendo di quelle cagate... ‘Sono limpido come acqua di fonte’... Eh, non fare il figo!”. Un bello strato di crema miracolosa, e via tutto. Un’altra volta assicurò che Daccò “lo conosco solo per rapporti istituzionali” e poi si scoprì che lo ospitava in barca, a pranzo, a cena, insomma lo manteneva. Garantì pure che mai e poi mai aveva conosciuto Umberto Maugeri, titolare della clinica pavese convenzionata con la Regione, e ora saltano fuori i biglietti da visita scritti di suo pugno: “Carissimo Umberto, grazie dell’amicizia che mi dimostri. Cordialissimi saluti. Roberto Formigoni”, “Carissimo Umberto, rientrando dalle vacanze sento il piacere di salutarti e di ringraziarti una volta di più della tua amicizia. Buona ripresa anche a te. Roberto Formigoni”. Tipici scambi di effusioni con uno sconosciuto. Il tutto, si capisce, mentre la Fondazione Maugeri girava a Daccò 600 mila euro per la campagna elettorale dell’ignoto Formigoni. Un’altra bella passata di crema facciale, e via tutto. Crema miracolosa, in grado di cancellare le tracce d’imbarazzo che uno non può non provare dopo aver garantito che le ferie con Daccò & C. erano “vacanze di gruppo” dove ciascun villeggiante “alla fine pagava la sua parte” e avere poi letto l’impietoso verbale di Daccò: “Non l’ho mai visto pagare neanche un centesimo”. Uno scroccone pulcioso da Guinness, un primatista mondiale della taccagneria. Persino per i frugali pasti consumati al ristorante Sadler, dove il povero Daccò risulta aver saldato conti per almeno 177 mila euro. “In tutti questi anni – racconta il ristoratore – pagava sempre Daccò, non ho mai visto altri: Formigoni, anche quando veniva solo senza Daccò, non si preoccupava affatto del conto e una volta finita la cena si alzava e andava via senza neppure chiedere quanto fosse l’importo. Ordinava peraltro con libertà, bevendo solo champagne del quale è particolarmente appassionato”. Poi, quando partirono le indagini, si diede una regolata: al momento della prenotazione la segretaria ci disse che il conto lo avrebbe pagato la Regione”. Ecco, lui mai, per non rovinarsi la reputazione. Altrimenti avrebbe potuto tradire qualche accenno di imbarazzo, e per coprirli non sarebbero bastati tre tubetti di crema.



Non avrei voluto inserire un altro post per raccontare questo spocchioso baciapile,ma le precisazioni di Travaglio sui comportamenti molto poco ecclesiastici di costui vanno riportate,e che diamine!

&& S.I. &&

per eventuali notifiche - iserentha@yahoo.it

2 commenti:

Tina ha detto...

Ma perchè?

Non conoscevi il retroterra del celeste?

Wppure Don Gallo lo ha liquidito in una stringa

"Formigoni? Comunione e fatturazione.

Buon fine settimana Ivo ;-))

Ivo Serenthà ha detto...

Che fossero discutibili i suoi parecchi anni da governatore delle regione Lombardia ci sta,dalla scorsa settimana tramite le inchieste è stato inchiodato alle sue responsabilità,toccherà ai giudici condannarlo se colpevole.

E per quanto la regione più ricca d'Italia funzioni per molti aspetti,non è certamente questo l'alibi per certi comportamenti illegali.

Poveri o ricchi tocca rimanere onesti,soprattutto se si arriva da una congrega chiamata "comunione e liberazione" modificata ad arte da Don Gallo.

Buona settimana a te,Tina