mercoledì 13 aprile 2011

Vorrei la pelle nera,il basket è solidale con Abiola Wabara


Giocatori dipinti di nero
per dire no al razzismo

La Fip lancia la campagna 'Vorrei la pelle nera' dopo la vicenda che ha colpito Abiola Wabara. Nel prossimo week end tutti gli atleti, a partire da quelli di serie A, si tingeranno la pelle di nero in segno di solidarietà





ROMA - Il basket scende in campo contro il razzismo e lancia la campagna 'Vorrei la pelle nera' dopo la vicenda che ha colpito la giocatrice Abiola Wabara. La federbasket ha annunciato che nel prossimo fine settimana i giocatori dei campionati, a partire dalla A, si tingeranno la pelle di nero in segno di solidarietà. L'invito a colorarsi di nero è rivolto anche ai tifosi. "Il basket è sempre stato caratterizzato dalla multirazzialità. I giocatori stranieri e di altre etnie hanno, nel tempo, permesso al nostro sport di crescere e di affermarsi -spiega la Federazione-. La Fip chiede a tutte le componenti del movimento e agli appassionati, nella prossima giornata di campionato, di colorare la propria pelle con un segno nero, ben visibile, in rappresentanza dei colori di tutte le etnie, per sentirci tutti uguali".

MENEGHIN - Il modello da seguire, secondo Dino Meneghin, numero uno della Fip, è quello degli Stati Uniti, dove i tifosi razzisti vengono allontanati subito dagli impianti: "Le società li individuino e li caccino, li prendano per la collottola e li portino fuori - ha detto -. Così questi mentecatti capiscono come comportarsi. Non vogliamo che queste cose si ripetano. Purtroppo manca nel regolamento una norma che permetta agli arbitri di fermare le partite in caso di cori razzisti. Dobbiamo lavorarci".

IL CASO WABARA - Wabara, 30 anni, italiana di genitori nigeriani, gioca con la maglia della Bracco Geas di Sesto San Giovanni (Milano),formazione di serie A1 femminile. Mercoledì scorso, in occasione di gara 2 dei quarti di finale dei playoff a Como, è stata a lungo insultata da un gruppo di tifosi di casa, che alla fine del match le hanno anche sputato ripetutamente. Gli arbitri non hanno ritenuto di interrompere l'incontro e il giudice sportivo, sulla base del loro referto, non ha preso provvedimenti. Sull'episodio ha poi aperto un'inchiesta la procura federale, sollecitata dalla Federbasket.

Avevamo già postato a riguardo nel denunciare le solite teste vuote,in questo caso nel mondo del basket.Dino Meneghin e la federazione sportiva della pallacanestro hanno preso l'unica decisione possibile,la solidarietà delle squadre dei giocatori e delle giocatrici,a tingersi il viso di nero nel prossimo turno di campionato,riuscirà sicuramente nell'intento di emarginare i razzisti dai palazzetti.

[@#& blog Freedom &#@]

1 commento:

MaiaDesnuda ha detto...

Un episodio triste e squallido, in cui hanno sbagliato in parecchi. Non solo questi idioti, ma anche coloro che non hanno ritenuto di dover interrompere la partita e cacciarli a sberle.