martedì 12 aprile 2011

Riflessione sull'emergenza a Lampedusa




Nessuno può affermare che non sia un’emergenza,e nello stesso tempo vi sia in Europa una problematica e lunga crisi economica-occupazionale,la quale difficilmente permetterà alle povere persone tunisine-libiche di potersi integrare nel vecchio continente.
Ma da questa puntualizzazione,i lamenti e l’organizzazione da “brancaleone alle crociate” dell’attuale esecutivo sono palesi.Negli anni 90 sono arrivati in pochi mesi migliaia di albanesi e non si gridò allo tsunami epocale,anzi qualcuno con meno capelli e senza bandana, pianse per la tragedia dello scafo con molte vittime nel canale di Otranto,e si promise che certi accadimenti non succedessero più.
Che vi sia una certa indifferenza europea,tutti quanti ne abbiamo potuto prendere atto,ma gli strilli di Maroni,Frattini e gli ultimi spari di Castelli,non possono che aiutare l’isolamento della comunità europea nei nostri confronti.
Lo squilibrio sociale diffusissimo su tutto il pianeta non potrà che peggiorare,anche il clima e la desertificazione peggiorerà la situazione già esplosiva,porre rimedi come se avessimo la bacchetta magica pare impossibile,e le tragedie che ne conseguiranno sono in buona percentuale da addebitare al becero sviluppo interpretato dall’occidente,in casa propria e quando si è mosso su tutto il globo,sfruttando per un tozzo di pane le ricchezze degli altri continenti.
Il tragico boomerang sta ritornando e farà molto male anche alla vecchia Europa.
&& S.I. &&

1 commento:

Gianna ha detto...

Non si capisce più niente...tutto è ombroso!