domenica 1 agosto 2010

2 agosto 1980,dedicato alle vittime dell'attentato di Bologna



Sono stata pendolare per 7 anni fra Rimini e Modena, ogni giorno salivo su un treno al mattino quando ancora era buio. Nel bar della stazione di Bologna, dove talvolta mi fermavo per fare colazione c’era un quadretto, appeso al muro che conteneva queste parole che non ho potuto fare a meno di trascrivere. Il ricordo di un atto terroristico terribile… una strage tremenda, un attentato alla democrazia, avvenuto di sabato, proprio come oggi, il 2 agosto del 1980. Per non dimenticare e tenere sempre vivo il ricordo delle 85 vittime. A Flavia Casadei…

- 2 agosto 1980 -

Palpitava di gente la stazione della bella Bologna

era un mattino azzurro e soleggiato

il 2 agosto di quell’anno 80.

La gente di passaggio era in vacanza

andava o ritornava dalle ferie;

era gente felice e spensierata.

C’erano tutti: bambini, mamme e nonni.

E non solo italiani, svizzeri e tedeschi

ed anche di paesi più lontani.

Gente con credo e sentimenti, certamente diversi

senza nessuna colpa, per certe cose storte che abbiam noi.

Amavano l’Italia e c’erano venuti fiduciosi

d’esser trattati con cordialità.

Nella sala d’aspetto di seconda

gremita di persone con valigie

con pacchi e cento borse

forse non c’era luogo sufficiente

per dare ancora posto ad altra gente.

Ma gli fecero largo urbanamente

e il carnefice entrò fra gli innocenti.

Per fargli gentilmente un po’ di spazio

forse una mamma sopra i suoi ginocchi

si mise premurosa la bambina

che sorrideva ignara all’assassino.

La bomba la posò nel posto dato a lui

e demone sorrise, ringraziando.

Poi soddisfatto dell’operato suo

trovò una scusa per allontanarsi

non senza avere prima dato uno sguardo

a tutta quella gente che condannava

senza remissione a morire straziata

lì, nella stazione.

E fu l’apocalisse!

La bomba deflagrò

polverizzò la mamma e la bambina.

Smembrò, decapitò, fece poltiglia informe

di quella gente ignara, fiduciosa e innocente.

Più di 80 persone senza vita

per un non credo politico e bestiale!

Quanta fierezza per il criminale

che aveva assolto bene il suo mandato.

Per ciò, forse, era stato anche pagato.

Cantalo al vento! Cantalo agli inferni

questo eroismo tuo, vile e dannato.

Dillo ai fratelli tuoi: giustizia è fatta! Io sono grande!

Io sono il boia della gran giornata!

Raccontalo ai tuoi figli e dillo alla tua sposa

quanto sei stato grande di viltà

quanto sei stato ignobile

il 2 d’agosto di quell’anno ‘80.

Ma soprattutto guardati allo specchio

e gonfio il petto di soddisfazione

fai un bel sorriso e dillo anche a te stesso!

Gaetano Cesarini

dal blog la casa di nessun luogo

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