martedì 1 giugno 2010

La falsa esportazione di democrazia in Afghanistan,di Massimo Gramellini



In Germania si è dimesso il presidente della Repubblica. Nei giorni scorsi aveva dichiarato che i soldati tedeschi non sono andati in Afghanistan solo per combattere il terrorismo, ma per tutelare gli interessi economici del loro Paese. Governo e opposizione lo hanno trattato come uno zimbello, al punto da indurlo a uno scatto di dignità. Analoga indignazione avevano suscitato le affermazioni del nuovo ministro della Difesa inglese: «Non siamo a Kabul per educare un popolo rimasto fermo al medioevo, ma perché i nostri interessi nel mondo non vengano minacciati».

Sorprende che due politici abbiano detto per una volta la verità: infatti si è parlato di «gaffe». Sorprende un po' meno che l'essere umano senta il bisogno di ammantare le guerre di motivi nobili o comunque non biecamente commerciali. Da Elena di Troia all'esportazione della democrazia, la fantasia non ci è mai mancata (anche se Omero aveva obiettivamente più talento degli uffici stampa). Gli stessi dittatori, che vantano meno scrupoli formali, preferiscono agitare spettri molto più orrendi, come la difesa della razza o della purezza ideologica, pur di non riconoscere che fanno la guerra per fare affari. Guai a chi osa parlare di petrolio, gasdotti, rotte commerciali. Quella è materia da bottegai: si fa, ma non si dice. Un principio che continua a valere persino in un'epoca come la nostra, dove si dice tutto, compreso quello che non si fa. Assuefatti a ogni sorta di scandalo, siamo rimasti sensibili a un ultimo tabù: i soldi, motore «vergognoso» del mondo.

[ da La stampa ]

Le solite incredibili ipocrisie,come le bombe di sterminio di massa in Iraq,mai reperite,di crimini e criminali in giro per il mondo ve ne sono tanti,uno per tutti la situazione del genocidio in Darfur,ma da quelle parti,il deserto con la sua sabbia non attira gli appetiti di alcuno.E siamo definiti "homo sapiens" dovremmo cambiare nel più appropriato "homo opportunisticum" e scusate la blasfemia latina!

Il conflitto in Afghanistan,pardon,la missione di pace atta ad instaurare la democrazia non viene seguita da alcun reportage giornalistico,sono le moderne censure per nascondere le nefandezze di ogni guerra,meglio non infastidire l'opinione pubblica,ormai candidamente racchiusa nel proprio torpore.

&& S.I. &&

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