giovedì 2 luglio 2009

Ddl reato di clandestinità,altra porcata stile porcellum



[ Maramotti vignette ]

Con gli assurdi ritardi per la registrazione degli extracomunitari,anche da parte dei datori di lavoro,la brillante idea di questo esecutivo è stata quella di aggiungere il reato di clandestinità,una vera e propria gogna sulla testa degli onesti,i quali temono d'essere cacciati da un giorno all'altro pur essendo inseriti nel contesto sociale.

Ma del resto questo esecutivo deve accontentare l'elettorato di maggioranza,il quale nella crisi economica e occupazionale val bene dargli qualche soddisfazione e sfogo.

Inserisco il rapporto di Micromega su questo tema

Dl flussi, un anno e mezzo di ritardo
ed ora la colf rischia l'arresto

Un anno e mezzo di telefonate, attese, file e ancora nulla". Andrea T. è un giovane regista romano. Da anni combatte coi decreti flussi. "La mia via crucis è cominciata col click day del 15 dicembre 2007. A oggi ancora non sono riuscito a mettere in regola il mio collaboratore domestico filippino". Andrea è preoccupato, anche perché nel frattempo è stato introdotto il reato d'immigrazione clandestina: "E' assurdo, uno decide di pagare tasse e contributi, ma trova tutte le porte chiuse e ora rischia pure una denuncia per favoreggiamento". Come lui, altri trecentomila sono in attesa.


Quello del decreto flussi è un viaggio senza fine. Colpa di un meccanismo inceppato, che non può reggere di fronte alla valanga di domande: 741mila nel 2007. La chiamano "lotteria delle quote": la corsa a un posto da regolare coinvolge ogni anno migliaia di immigrati invisibili. Nel 2007, il decreto ha messo in palio 170mila posti. Com'è finita? Dopo un anno e mezzo, i lavori non sono finiti: mancano infatti all'appello quasi diecimila nulla osta all'assunzione. E questo ritarda i lavori del decreto flussi 2008: finora sono stati rilasciati appena 2.550 nulla osta. Una débacle burocratica.

La colpa? Della lentezza delle direzioni provinciali del lavoro e di alcune questure. Il Viminale ha provato ad accelerare i lavori, ma non tutto ha funzionato. Il buco nero? Roma: in un anno e mezzo, ha coperto solo il 67% delle quote assegnate.

Un passo indietro: col decreto flussi, l'Italia fissa annualmente il tetto massimo (le "quote") di cittadini extracomunitari, che possono entrare nel Paese per motivi di lavoro subordinato o autonomo. Questo solo sulla carta. In realtà le cose vanno ben diversamente: il decreto è l'unica chance per mettere in regola chi già si trova in Italia. Come? Si presenta domanda d'assunzione, si spera di rientrare nelle quote, si esce dal Paese col nulla osta e si ritorna col visto d'ingresso. È un sistema di porte girevoli: esci clandestino, rientri regolare.

Nel dicembre 2007, l'Italia ha aperto le porte a 170mila lavoratori extracomunitari. Nel 2008, un nuovo decreto flussi ha aperto a 150mila ingressi, ripescando però tra le domande già presentate nel 2007. Come sono andati i lavori? Al 24 giugno 2009 sono 162.876 i nulla osta assegnati e ben 311mila le domande chiuse (per rinuncia del datore di lavoro o perché non ripescabili dal decreto 2008).

Insomma dopo un anno e mezzo dal decreto flussi 2007, i lavori di smaltimento delle pratiche non sono ancora finiti. E ci sono famiglie e lavoratori che aspettano. Questo ritardo ha influito anche sul decreto successivo: qui siamo fermi a 2.550 nulla osta consegnati. Ben pochi, di fronte alle 257mila domande passate da un decreto all'altro. E intanto è legge il reato di immigrazione clandestina.

Se volete consultare le tabelle molto esaustive nella spiegazione del fenomeno,cliccate la stringa sottostante e successivamente le tabelle 1-2


&& S.I. &&

1 commento:

Sberleffo ha detto...

cosa dire!!
Dobbiamo vergognarci ogni giorno di più di essere italiani?
mah
passa dal mio blog!
http://fratellisberleffi.blogspot.com/2009/07/la-lega-e-il-reato-di-napoletanita.html