martedì 12 maggio 2009

Il mezzo più pericoloso nel traffico,è la bicicletta




Andare in bicicletta è più pericoloso che andare in auto o in moto. Ogni giorno infatti sulle strade italiane perde la vita un ciclista, 40 finiscono al pronto soccorso, molti vengono ospedalizzati. È come se ogni anno sparissero due gruppi del Giro d'Italia a causa degli incidenti stradali. È quanto emerge da un'inchiesta pubblicata su «Il Centauro» di maggio, organo ufficiale dell'Asaps, l'associazione amici sostenitori della Polizia Stradale. Nel 2007 (ultimo anno in cui sono disponibili i dati Istat) si sono verificati in Italia 15.713 incidenti con coinvolte biciclette, nei quali hanno perso la vita 352 ciclisti (249 conducenti e 3 trasportati), mentre 14.535 sono rimasti feriti. Fra le vittime 289 sono maschi (82%) e 63 le femmine (18%).

MORTALITA' IN CRESCITA - Ma ciò che è più importante è l'incremento dell'11% della mortalità rispetto al 2005 e un aumento del 16,5% dei feriti. Il rischio di mortalità, calcolando come valore medio 1, per le biciclette è di 2,18, il più alto in assoluto. Per le autovetture il tasso di mortalità è pari a 0,78, per i camion 0,67, per i pullman 0,48, per i ciclomotori 1,06, per le motociclette 1,96. La percentuale dei ciclisti fra le vittime della strada è passata poi dal 5,3% del 2004 al 6,9% nel 2007. Quella dei feriti è passata dal 3,7 al 4,5%. Infine i bambini da 0-14 anni che hanno perso la vita con la bici nel 2007 sono stati 12 (11 maschi e 1 femmina): 2 nella fascia fino a 5 anni (di cui uno trasportato), 1 in quella da 6 a 9. 9 da 10 a 14 anni.

[ da Corsera ]

Prendendo atto delle statistiche,meglio stare molto attenti se siete ciclisti,utilizzare il più possibile piste ciclabili e dove non è possibile scegliere le vie più tranquille,tipo i controviali.
Tutto ciò nel traffico cittadino,per ciò che riguarda le strade provinciali o statali,è consigliabile procedere in gruppo,un numero considerevole di ciclisti sono assai più visibili,non farsi mai mancare il casco,anche in città possibilmente.


Fondamentale è la massima attenzione al traffico,le due ruote lente in questo caso,non ammettono distrazioni,risulterebbero con tutta probabilità,letali.

&& S. I, &&

6 commenti:

Mestranger ha detto...

Sono una automobilista prudente, ho soltanto due occhi però.Ogni tanto mi capita anche di dirlo a chi se ne va ingiro su due ruote ma anche a piedi, con il naso all'insù o con la pretesa di avere sempre la precedenza, che se ci scontriamo loro avranno di certo la peggio.E' come se li volessi offendere o minacciare...devono stare più attenti e non attraversare o superare a destra o cambiare corsia senza guardare chi sta loro vicino!A me tolgono la patente ma loro si fanno male.Spero ci pensino.

Ivo Serenthà ha detto...

In auto o con qualsiasi mezzo,la concentrazione è fondamentale,con l'esperienza si riesce il più delle volte ad anticipare alcune situazioni,per l'imponderabile non si può fare nulla.

Auguri per tutti

Anonimo ha detto...

Gracias querido Ivo por pasar, por leer y comentar!! Gracias por darme un poco de su tiempo...
Le mando muchos besos afectuosos desde Buenos Aires...
Ana

Damiano Aliprandi ha detto...

Fondamentale sarebbe anche che le città facessero le piste ciclabili! Qui a Roma, andar ein bicicletta è praticamente impossibile!

Nei paesi del nord ho notato che è diverso...ma purtroppo in molte città non è radicata la mentalità dell'andare in bici!

Danx ha detto...

Tzzz ci credo che muoiono tanti ciclisti, le auto spuntano all'improvviso con quel loro cofano gigantesco e solo se sei giovani riesci a sviarli...sperando che dietro non ti tamponi nessuno!
Io uso sempre la bici ed è una vera guerra contro cafoni che si mettono sopra le strisce, girano senza frecce, posteggiano sulle piste cicl. ecc e poi le auto puzzano!!

Ivo Serenthà ha detto...

Condivido Danx,percorrendo all'incirca 5000 km all'anno,soprattutto in città,è davvero un'impresa rimanere incolumi.

Saluti

&& S.I. &&