
Sarà perché a scriverli sono spesso gli «esperti» che l'hanno causato, ma i pamphlet sul disastro finanziario restano ammonticchiati in pile monumentali sugli scaffali delle librerie. Persino le biografie dell'aspirante salvatore Obama accumulano la polvere. Oggi vende solo chi si occupa di vampiri, di assassini e di innamorati, e se poi sono vampiri assassini e innamorati è meglio. La tv affoga l'ansia nella volgarità rassicurante dei reality, mentre alla radio gli spazi di approfondimento interessano meno dell'ennesimo programma di dediche. Anche i lettori dei giornali, e i giornalisti che li fanno, cominciano a saltare a piè pari tutte le cifre con il segno «meno» davanti, che rappresentano il rosario quotidiano dell'informazione economica in tempi di lutto. Il cittadino piegato dalla crisi sembra voler leggere e sentir parlare soltanto di svago. È una rimozione vera e propria, ma sarebbe sbagliato bollarla come la prova che la democrazia turboconsumista ci ha spolpati di una coscienza civile per trasformarci in pecoroni anarchici, il cui orizzonte sociale lambisce a stento la cerchia dei familiari più stretti. Credo piuttosto che la fine del «capitalismo dei debiti» coincida con il rifiuto di una comunicazione basata sulla denuncia ansiogena invece che sulla proposta. Gli analisti continuano a sviscerare compiaciuti le cause dello sfascio che non hanno saputo evitare, ma non danno uno straccio di indicazione su come uscirne e intanto su come conviverci con dignità. Non è questione di essere ottimisti, ma di smetterla di essere così petulanti.
[ da La stampa ]
Nell'attesa che passi la bufera,meglio vivere alla giornata come d'abitudine a Napoli,perchè la crisi passerà,le depressioni quelle rimarranno più tempo,se dopo il comunismo tramontasse anche il capitalismo,sicuramente l'essere umano vivrebbe assai meglio,purtroppo i tempi devono maturare,ma ce la faranno!!
Non è positivo che le persone si gettino sul trash e sul volgare,in questo modo non è vivere alla giornata,bensì continuare nell'involuzione o per meglio dire verso l'atrofizzazione del cervello.
Quando l'uomo e per le pari opportunità,la donna non correranno una vita intera per interessi in buona parte futili,quando non saremo più condizionati dal risparmio unico,come pensiero unico s'intende,come insegna la storia qualcuno ce lo fotte sempre,insomma lavorare si,ma dando il giusto valore al mondo che ci circonda,tipo il commercio equo-solidale,l'homo sapiens riuscirà a salire un altro scalino verso la sua evoluzione,non solo quella tecnologica e scientifica.
Perchè il welfare se ci pensate bene,siamo noi stessi,basterebbe essere solidali col prossimo,cosa che il capitalismo imperante ha contribuito in buona misura nel farlo dimenticare.
Come ho commentato da Gramellini,ce la faranno sicuramente,è solo questione di tempo.
&& S.I. &&
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