mercoledì 18 luglio 2018

La rincorsa al possesso delle armi è un'idiozia pazzesca














Sparare alle mogli: con la riforma di Salvini sarà legittima difesa

di Alessandro Robecchi

C’è grande attesa nel Paese per l’avviarsi (questa settimana) dell’iter della riforma della legittima difesa, e come su tutto quanto (immigrazione, giardinaggio, economia, lavori all’uncinetto, scienza aerospaziale, cucina vegana, creme solari, prodotti dop, miele biologico), la linea la detta il ministro dell’Interno Matteo Salvini. Sono i vantaggi di chi non lavora mai: può avere molti hobby. E’ noto il pensiero di Salvini: troppe rogne, processi, spese per avvocati, per chi ammazza a fucilate qualcuno che gli sta rubando un soprammobile in salotto. La lobby dei produttori e venditori di armi è naturalmente favorevole: un milione e 398.920 licenze per porto d’armi sembrano poche per un paese di sessanta milioni di abitanti, e l’Italia resta in posizione di inferiorità rispetto al Texas, dove sono armati anche gli embrioni, o luoghi pacifici come la Libia. Ecco alcune norme di buon senso che la riforma dovrebbe recepire.

Sparare ai ladri in casa. Naturalmente si potrà sparare ai ladri in casa. Una norma un po’ ambigua perché non si capisce a casa di chi. “Ma a casa dei ladri!”, chiarisce subito Salvini. In pratica, il bravo cittadino italiano con un vicino rumeno, o straniero in generale, potrà bussare, aspettare che qualcuno apra e poi freddarlo sul ballatoio. Si tratta di un criterio allargato di legittima difesa, interpretato in chiave meno restrittiva. Se poi risulterà che il morto non era un ladro ma un’onestissima persona, l’imputato non avrà diritto al rimborso del proiettile, che dovrà pagare coi suoi soldi. “Norma troppo punitiva – dice Salvini – la cambieremo”.

Bonus pistole.Sull’esempio del bonus cultura, verranno consegnati ai giovani, al compimento del diciottesimo anno, dei soldi per acquistare armi da fuoco. C’è chi è scettico, perché non è facile mettere in campo controlli e verifiche. “E se poi scopriamo che con quei soldi si comprano un libro? – dice Savini – Norma da rivedere”.

Poligono diffuso.L’aumento del possesso di armi da parte di onesti cittadini che vogliono difendersi dalla criminalità sparando ai bambini che recuperano il pallone finito in cortile necessita un minimo di preparazione balistica. Ma istituire poligoni di quartiere (o di caseggiato, per le zone più popolose) potrebbe essere costoso. La riforma pensata da Salvini vorrebbe ribaltare il concetto e combattere la burocrazia. Basta iscrizioni, domande in carta da bollo, verifica dei documenti. Per allenare la mira, basterà aggirarsi nei dintorni di un campo rom, o di qualche centro per stranieri richiedenti asilo.

Ripresa economica. I benefici di una riforma che liberalizzi l’uso delle armi, come piacerebbe a Salvini e a quelli che le fabbricano, sono anche economici. A parte l’impennata di interventi nella sanità privata (si calcola che il numero di quelli che si sparano in un piede pulendo la Colt aumenteranno del 334 per cento), si prevedono ottime performance per il settore pompe funebri, fioristi, necrologi. La riforma avrà poi un effetto volano: sapendo che lo aspettano armato, anche il ladro di polli comprerà un’arma, innestando un circolo virtuoso per cui tra dieci anni uno dovrà andare in giro con portafoglio, telefono, chiavi della macchina, chiavi di casa, e Glock calibro nove. Torna il borsello.

Prima la famiglia. E’ nota la passione di Salvini per i valori famigliari, infatti ha avuto due o tre famiglie, piazzando sempre mogli e compagne in buoni posti di lavoro grazie alla politica. La riforma tanto caldeggiata guarda dunque alla famiglia con un occhio di riguardo: ammazzare la moglie, la fidanzata, la ragazza che vuole lasciarti, sarà più agevole e non si dovrà più ricorrere a mezzi primitivi come lo strangolamento. “L’ho ammazzata perché non voleva che mi sputtanassi tutto lo stipendio con poker e scommesse”, dopotutto, è legittima difesa.

DAL BLOG ALESSANDROROBECCHI.IT

La rincorsa alla diffusione delle armi è un’idiozia sesquipedale,non trarre esperienza da ciò che succede quotidianamente negli States,equivale a possedere un’accortezza da cervello di un mollusco,chiusa la parentesi.

Ma se non si mette in carcere chi delinque in questo modo,sappiamo per esperienza che qualora le forze dell’ordine arrestano qualche ladro sprovveduto o particolarmente sfortunato,dopo pochi giorni,magari dopo qualche ora è già a piede libero.

La soluzione più ragionevole è questa,per chi obietta che le carceri sono già piene,è sufficiente costruirne altre,magari non lasciandole all’abbandono come è già successo.

La ciliegina sulla torta,sulle nuove carceri ovviamente,è di organizzarle con il lavoro artigianale,oltre non pesare alla collettività vendendo i prodotti, si creano i presupposti di imparare un mestiere.

I.S.

iserentha@yahoo.it

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