sabato 7 maggio 2016

Nel profondo vuoto cosmico di Salvini

















Il magico mondo di Salvini, viaggio in tuta anti-cazzate

di Alessandro Robecchi

Si sa che in rete c’è tutto, per divertirsi, dai giochetti elettronici ai video divertenti, dai gattini al porno. Quindi, che da qualche giorno ci sia anche il magico mondo di Matteo Salvini non dovrebbe impressionare, almeno finché non ci andate (e voi andateci! ilpopulista.it). Poi, effettuata la visita guidata, sezione per sezione, titolo per titolo sarete molto stupiti del fatto che c’è gente che va al circo, pagando il biglietto, invece di passare un’oretta lì dentro, gratis.

Si sa che Salvini gioca volentieri coi social, dai quali abbaia la sua visione del mondo in modo a volte esilarante. Ma qui … ok, allacciate le cinture, si parte.

Dopo il titolo – il Populista – che forse vorrebbe suonare provocatorio (uff, dopo Renzi e Grillo, un altro populista? cheppalle!), si nota uno spirito rebelde che il sottotitolo dichiara subito: “audace, istintivo, fuori controllo”. Ecco, fuori controllo un po’ sì, perché le sezioni del sito visibili al volo sulla home si chiamano “l’incazzato” (salvinismo standard sul modello immigrato-stupra-suora); “il buonista” (salvinismo standard ma alla rovescia sul modello il-vescovo-aiuta-l’invasione); “il samurai” (sezione un po’ confusa, con l’editoriale del primo che passa per strada e bercia qualcosa, ma anche i successi commerciali dell’occhialeria lombarda), e altro. E siamo solo all’inizio, perché, addentrandovi nell’esplorazione (consiglio di indossare una tuta anti-cazzate, lo dico per voi) troverete le sezioni “gggiovani!” (sic), e persino un menu “sex and trash”, un po’ deludente (niente di hot), ma con buone intuizioni, tipo: “Penetrazione letale, quando il sesso ti toglie il respiro”. E vabbé.

Ma coraggio, amici, siamo solo all’inizio. Confezionato con un elegante fraseggio da spogliatoio maschile (mancano le osterie, ma si può rimediare), il magico mondo di Matteo è un enorme rotocalco popolare. Se Renzi gioca con gli hashtag (populismo di disintermediazione di target alto), qui si sta dalle parti della rivista da parrucchiere. Una narrazione che si può riassumere così: “Dove andremo a finire, signora mia”, e giù l’immigrato che ruba da mangiare, il papa che è troppo di sinistra, lo straniero che si fa le pippe davanti ai bambini e persino il revisionismo storico-penale, del tipo “E se Olindo e Rosa fossero innocenti?”. Eh? Ci avevate mai pensato?

Insomma, un mix abbastanza prevedibile tra la filosofia della fila alle poste di Varese, la xenofobia per condire la bresaola e la ricetta dei biscotti “cioccolatosi” (sezione “bello e buono”). Ottime le pagine della “cultura” (giuro) con i lombardi famosi, tipo quello che vive da solo da ventun anni in una casa su un prato. Braveheart gli fa una pippa (mi adeguo).

Ma, direte, voi: e la politica? Dipende.

La politica sta ovunque, in ogni riga, nella spassosissima, a tratti commovente, pratica di dividere tutto tra noi (che non ne possiamo più, paghiamo le tasse, vogliamo il putinismo in terra, viva Trump) e gli altri (neri, rom, vescovi, zecche di sinistra, centri sociali, Pd, Grillo, Silvio buonanima, prostitute che sfuggono al fisco eccetera, eccetera). Ma poi c’è anche una vera sezione “politica”, dove il magico mondo di Salvini è fatto di Le Pen, Meloni, proclami, annunci, intemerate e gogna per i nemici. La solita solfa.

Meglio la sezione “opinioni”, dove per ora campeggiano l’esperta di animali, l’ufologo che collabora anche con Notiziario Ufo (me’ cojons, ndr), e una tizia che parla di “forme e riforme”, mischiando la Costituzione agli arditi tubini della Boschi, con una capacità di elaborazione politica che il mio gatto supera di parecchie spanne.

In sostanza, se questo sito popolare e populista è lo specchio del salvinismo, non andiamo niente bene. Non c’è il garrulo burbanzoso filo-nazismo che si trova nei commenti ai suoi post su Facebook, non c’è il sangue, non c’è la forca, non c’è niente di veramente (cito) “audace, istintivo, fuori controllo”. No, nessuna sorpresa. Uff, è solo Salvini. E quindi, in soldoni, niente di che.

DAL BLOG ALESSANDROROBECCHI.IT

No grazie,anche se ha inserito il link per visitarlo non ci perdo tempo,mi basta e avanza ciò che leggo in rete sul felpato,si sbattesse sui reati dei colletti bianchi come sugli zingari,perlomeno sarebbe più credibile,almeno se deve fare campagne politiche sulla legalità,quella sulla corruzione e il solito magna,magna,dimostrerebbe una certa onestà "intellettuale"ammesso che ne abbia.

Invece la solita litania,forte con i più sfigati,neri,zingari,profughi,non pervenuto sul resto,e dire che proprio il resto sono coloro che stanno uccidendo il paese.

Maramaldeggiare con la lotta tra poveri è facile,per poi scoprire che dietro ai proclami esiste il nulla,anzi col senatur s'è scoperto molto altro,da Roma a padania ladrona il passo non fu manco breve,col felpato chissà?

I.S.

iserentha@yahoo.it

Nessun commento: