giovedì 5 novembre 2015

La vendetta di Corradino Mineo










No, Mineo non è il mahatma Gandhi

di Alessandro Gilioli

La tristissima vicenda dei messaggi allusivi fatti pervenire a mezzo stampa da Corradino Mineo a Matteo Renzi potrebbe essere liquidata con un giudizio drastico sull'ex giornalista Rai medesimo: che è evidentemente individuo o fuori controllo emotivo o - se invece lucido - di levatura intellettuale e morale inferiore a quella di una vongola.

Ma credo che a nessuno interessi concentrarsi troppo su Mineo come persona - o personcina che sia. Semmai, di nuovo, la questione è quella del rapporto tra politica e pratiche. Tra idee e comportamenti. Tra ciò che si dice e ciò che si è.

Ed è uno dei temi cardine per chiunque voglia rappresentare - in qualsiasi partito o assemblea elettiva - i cittadini esclusi dai privilegi, che abitano nella parte della bassa della piramide sociale, privi di amicizie o clientele che consentano la salvezza individuale.

Insomma per chiunque voglia rappresentare quello che fino a pochi anni fa si sarebbe chiamata la sinistra, parola ormai talmente sputtanata che qui si preferisce parlare di partito dell'uguaglianza, più o meno trasversale ai partiti realmente esistenti.

No, perché non è la primissima volta da queste parti che vediamo chiaro di fronte a noi l'abisso tra ciò che si dice e ciò che si è, così plasticamente evidenziato ieri dalle bassezze a cui si è ridotto Mineo.

Lo abbiamo già visto nelle opportunistiche giravolte di Barbara Spinelli, nel 2014.

Nei penosi giochetti di corridoio con cui nel 2013 ha costruito il suo fallimento politico Antonio Ingroia, per poi salvare se stesso con un paio di incarichi conferitigli da un governatore amico.

Nell'assidua e grottesca iperfrequentazione dei salotti di lorsignori con cui Bertinotti si è guadagnato il meritato soprannome di "comunista in cachemire".

Nell'appalesarsi di vicinanze improprie con cui Nichi Vendola ha rovinato la sua carriera politica .

Proprio parlando di Vendola l'ho già detto, e qui più forte lo ripeto: non sarà mai ricostruita una sinistra, in Italia, se non partendo dai comportamenti e dalle pratiche di chi questa sinistra vuole rappresentare.

"Le idee camminano con le gambe degli uomini", sosteneva Pietro Nenni, sicché persone scadenti rendono scadenti anche le migliori delle idee.

"Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo", diceva invece il mahatma Gandhi: e se noi dovessimo vedere oggi il cambiamento del mondo secondo Corradino Mineo, sarebbe quello in direzione delle minacce trasversali, della politica trasformata in pizzini, delle allusioni a sfondo sessuale che a stento sarebbero lecite tra amici intimi e dopo una serata molto alcolica.

DALL'ESPRESSO BLOG - PIOVONO RANE

Da quel che ho letto sul Fatto quotidiano,la sua è stata una reazione intestina alle provocazioni che ha subito proprio dallo "statista" di Rignano sull'arno.

C'è chi se ne va sbattendo la porta,chi elegantemente non facendo alcuna dichiarazione o quasi,e c'è chi è sanguigno e si vendica bene o male con la stessa moneta.

Poichè Gilioli posso darle ragione che è una bassezza quella reazione,ma sa anche nella fisica ad ogni azione c'è una reazione uguale e contraria,detto ciò parliamone pure male di Mineo, ma dell'esercito intorno al rignanese,anche lui per asfaltare non si fa scrupoli,chiedere a Enrico Letta per alcuni ragguagli,che dire,quando si risulta scomodi si viene impallinati senza pietà.

Un certo Marino potrebbe spiegare anche lui sulla pratica....

I.S.

iserentha@yahoo.it

3 commenti:

fracatz ha detto...

purtroppo è il bobbolo l'artefice dei nostri destini
ed il bobbolo è romantico, immaginifico, il bobbolo si contenta delle targhette, destra, sinistra, centro e non va ad analizzare i contenuti, il bobbolo non va a vedere se un partito ha nel suo programma la ripartizione del reddito tra le varie classe sociali come la abbiamo noi del partito degli under 70.000 che ammettiamo un moltiplicatore maximo di 5 tra primi ed ultimi. Il bobbolo si lascia illudere e sogna anche lui di poter accedere a retribuzioni di 220.000 annui come se il pil della nazione li potesse concedere a tutti, quindi se ce ne sono molte significa che ci dovranno essere moltissimi mortidifame a reddito zero.
E questo ventola e napoletano lo sanno
ma non lo spiegano
al bobbolo

George ha detto...

Per la serie: hanno la faccia come il culo.

Ivo Serenthà ha detto...

Vero,il "bobbolo" è da considerare il protagonista dello sfacelo,questa classe dirigente pubblica e privata non potrebbe esistere se il bacino a cui attinge non fosse così simile.

Con tutto il rispetto dove generalmente non batte il sole,naturalmente...

Saluti