martedì 29 settembre 2015

Daje al Marino











Scomunicato stampa

di Massimo Gramellini

Se l’uomo più popolare del mondo delegittima in pubblico uno degli uomini meno popolari d’Italia significa che sono saltate tutte le regole del gioco e forse anche della misericordia. Dai tempi di Wojtyla ci siamo abituati all’idea che il Papa tenga conferenze-stampa come un allenatore di calcio. Ma gli allenatori non parlano mai dei singoli, mentre Bergoglio ha preso apertamente le distanze dal suo dirimpettaio d’Oltretevere, il sindaco Marino. Sull’aereo che lo riportava a Roma, stimolato da una domanda forse non casuale, il Papa ha tenuto a precisare di non avere invitato il sindaco in America e di essersi addirittura informato con gli organizzatori, finendo poi con l’attribuire la sua presenza al fatto che «Marino si professa cattolico». (Si noti la sfumatura gesuitica: non che «è cattolico», ma che «si professa» tale).

Peccato che i fatti, come spesso capita nel mondo della comunicazione, siano un po’ diversi. Marino non ha mai detto di essere stato invitato dal Papa. Anzi, fin dall’inizio dell’estate, tutti sapevano che l’invito gli era stato recapitato dal sindaco di Filadelfia, il quale si è accollato le spese del viaggio. Ma a un certo punto, complice la passione eccessivamente sbandierata da Marino per questo Pontefice, la realtà ha assunto la forma di una panzana molto più intrigante e il sindaco è stato trasformato in un «Papa boy» al seguito. Bergoglio è sceso ancora una volta dalla cattedra, stavolta per smentire una non notizia partorita dal retrobottega della politica. Ma così facendo ci è entrato anche lui. E un Papa nel retrobottega non è mai un bel vedere.



Al di là della smentita inopportuna del Pontefice,se fosse stato ben informato non avrebbe dettagliato con fermezza l'estraneità della presenza del Sindaco,in ogni caso si è capito che fare il primo cittadino della città eterna non è compito per una persona onesta e specchiata come lo è il chirurgo prestato alla politica,tutto ciò al netto delle evidenti gaffe di Marino e della sua incapacità,detto ciò consiglio ai Romani di scegliere alla prossima occasione un politico ben oliato negli ingranaggi da pappa e ciccia,che sappia convivere con il putridume circostante,ovvero dagli appalti alle municipalizzate,poichè nel caso fosse un pentastellato ho l'impressione che il film sarebbe quello già visto in questi due anni.

I.S.

iserentha@yahoo.it

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