martedì 22 settembre 2015

Ciò che penso sulla Tav e su Erri De Luca













Se non Erri

di Massimo Gramellini

Si possono non condividere le parole di uno scrittore che benedice il sabotaggio della Tav e l’uso di cesoie per tagliare le reti di un cantiere. Ma da qui a chiedere otto mesi di reclusione per chi le ha pronunciate, come ha appena fatto il pubblico ministero di Torino, passa un mondo. Il mondo laico e liberale che abbiamo ereditato senza troppi meriti e di cui la libertà di opinione costituisce un caposaldo. Il mondo tollerante ed evoluto che fece dire a Voltaire: non la penso come te, però sono pronto a morire per difendere il tuo diritto di esprimerti. Se Erri De Luca si chiamasse Enrico De Lucia, nessuno si sarebbe sognato di portarlo in tribunale. Applicando lo stesso metodo a tutte le istigazioni a delinquere più o meno anonime che si leggono sul web (ogni giorno c’è chi si augura la morte di Renzi, Grillo, Salvini, Balotelli: una carneficina) bisognerebbe imbastire milioni di processi. Senza contare che De Luca ha additato come nemica un’opera pubblica, non una vita umana.

Questa storia fatta di parole non doveva finire in un dibattimento, ma in un dibattito. Nell’aula di un convegno De Luca sarebbe stato un relatore come gli altri. In un’aula di giustizia diventa subito una vittima. E la condizione di vittima infonde paradossalmente più forza e visibilità proprio alle parole che qualcuno considera talmente pericolose da giustificare la galera. La richiesta del pubblico ministero ha regalato a Erri De Luca una patente di martire che francamente non merita.



Premetto che considero la Tav un'opera faraonica,inutile, dannosa per il territorio e per le tasche dei contribuenti europei che avrebbero ben altre priorità considerato il tempo che viviamo,detto ciò mi stupisco del termine usato dallo scrittore,la differenza che va dal "sabotare" allo "ostacolare" o "contestare" a me pare indubbio,bene sarebbe a pesare le parole soprattutto quando ci si scontra con il potere,con i suoi interessi e con le sue reazioni da prova di forza.

Una condanna pare anche a me esagerata,prevedo l'assoluzione ma è meglio evitare d'avere a che fare con i giganti,il tempo delle fionde di Davide contro Golia sono ormai il trapassato remoto,quando c'è trippa per gatti a livello nazionale ed europeo chi li ferma più.

I.S.

iserentha@yahoo.it

2 commenti:

Unknown ha detto...

I padroni gli ottusi terrorizzati di galere riscuoton lauti affitti ed hanno martelli chiodi e croci e cristi sempre nuovi ad ornamento per loro Golgota che ormai sono pianura, io credo

cristiana marzocchi ha detto...

Solito trattamento nei riguardi di un intellettuale se osa criticare chi sta al potere.
Cristiana