giovedì 2 luglio 2015

Tg porco:La satira di Sabina Guzzanti sul web



“Studenti, casalinghe, pensionati:siate tutti reporter per Tg porco”

È risaputo che per avere successo bisogna ignorare tutte le regole del marketing. E noi le stiamo ignorando proprio tutte”: Sabina Guzzanti scherza mentre si prepara a registrare altre due puntate di Tg porco, il telegiornale satirico da una settimana diffuso su internet, au-toprodotto e in evoluzione.Twitter, Facebook, piattaforme video: gli episodi sono rilanciati da utenti e siti web.Più di mille si sono iscritti alla newslettere in migliaia commentano ogni nuovo appuntamento della parodia dei tg e degli eventi politici. “Ero a Berlino, presentavo il mio film La trattativa. Mi sono fermata a guardare un negozio di maschere –spiega la Guzzanti e ne ho vista una da maiale. Con Enrico Magrelli (autore e conduttore diRadio3,ndr) ho pensato che Tg porco fosse il nome migliore. Mi dicevano "devi sfruttare la potenza del web". Visto che non mi andava di fare un partito, ho deciso di fare un tg satirico”.In uno stabile in zona San Lorenzo, a Roma, cinque ragazzi allestiscono la sceno-grafia prima di girare. Lo sfondo, le luci, i supporti per le telecamere, la fotografia, il trucco.“L’HO PENSATO, ho iniziato ascriverlo e subito a realizzarlo dice la Guzzanti. Se avessimo voluto rispettare i canoni del marketing tradizionale avremmo dovuto far partire prima crowdfunding, poi pubblicizzare, poi allestire, poi organizzare. E addio attualità: le idee scadono dopo un po’ e mi piace farle vivere subito,nell'immediato. Così conservano freschezza.È la satira che sposa il web: che richiede velocità e idee sempre nuove.E che lascia libertà di tempo, di spazio e di organizzazione. Di Tg porco sono state girate dieci puntate. “Una serie costa quanto realizzare una sola puntata per la tv”, spiega Michele che si occupa del marketing.Inoltre, l’obiettivo è quello di creare una community, un prodotto open source: sul sito del progetto c’è la sezione “arrivano i rinforzi”. Chi ha ideee vuole partecipare alla redazione del programma, può mandare una mail. Si cercano giovani pieni di idee. Ma anche “casalinghe agguerrite e pensionati rivoluzionari”.Per fare satira politica.“Se poi non hai idee o semplicemente non hai voglia di fare un beneamato cazzo - si legge sul sito - passati la mano sulla coscienza.La rivoluzione la facciamo noi anche per te: ma almeno dai un contributo alla causa”.AUTOPRODOTTO e autofinanziato .Cambiano i montatori, gli scenografi,i grafici: Tg porcoha già ricevuto più di cento ri-chieste di partecipazione. “Ci hanno inviato testi, grafici, idee spiega Michele Oggi,ad esempio, è il primo giorno del nuovo montatore. Magari dal prossimo episodio ne incontreremo altri”. E sta per essere avviato il crowdfunding, la raccolta fondi e microdonzioni. “La questua”, come la chiama la Guzzanti. D’altronde, il personaggio del lavoratore “aggratis” è uno dei principali della serie, anche se le singole puntate sono unite da una trama. “I personaggi sono collegati. E ne appariranno di nuovi. Li ho già tutti in mente”, dice la Guzzanti. Ci sono già la giornalista Cartolari, la giovane e ingenua inviata Mara Ventura con le sue analisi po-litiche (anche lei lavoratrice“aggratis”), il sindacato Ula,Unione Lavoratori Aggratis.E ci sarà il Tagliatore di teste,incaricato di licenziare i dipendenti. Soprattutto le donne che non vanno a letto con il capo.Una conversione della satira alla libertà di Internet?“Il lavoro sul web è completamente diverso dal lavoro in tv dice Sabina -. Lì sei comunque condizionato dagli ascolti o da chi è sopra di te. Sul web, invece, è tutto progettato per un pubblico più veloce e vasto. La tv, poi, non è più libera ”. Per questo manca la satira? “Sì. E' proprio ora che ce ne sarebbe molto bisogno”







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