martedì 5 maggio 2015

La restaurazione del nuovo medioevo sociale











Bambine reali

di Massimo Gramellini

Queste due creature appena venute al mondo sono una discreta radiografia della sperequazione sociale. Una si chiama Charlotte Elizabeth Diana, è nata da lombi principeschi in una clinica per miliardari, attesa e benedetta da milioni di connazionali, e prima ancora di gattonare ha già una strada asfaltata dinanzi a sé. L’altra è stata chiamata Francesca Marina dai marinai che l’hanno aiutata a nascere in mezzo alle onde, la sua culla è un giaciglio di fortuna e la sua clinica il barcone di disperati in cui la madre nigeriana ha cercato scampo da orrori indicibili. Non c’erano milioni di connazionali ad attenderla e a benedirla. Anzi, di connazionali per lungo tempo Francesca Marina non ne avrà proprio, perché in base alle nostre leggi diventerà italiana solo a diciotto anni. La strada che le si apre davanti è un sentiero stretto e pieno di buche che può finire in una pianura come dentro un burrone.

Depurato da ogni retorica, ma anche da ogni cinismo, questo contrasto spietato che la cronaca ci sbatte addosso rappresenta una sfida. La ricerca della felicità è un’impresa individuale dall’esito incerto e dagli sviluppi imprevedibili: il destino della nonna paterna che la principessa inglese porta nel nome è la prova di come la gioia di vivere non sempre coincida con la ricchezza. Invece la ricerca delle pari opportunità è il compito supremo della politica. Sarà interessante ritrovare queste due bambine tra trent’anni e scoprire se le differenze abissali che oggi le separano si saranno almeno ridotte. Attraverso il loro cammino potremo misurare quello dell’umanità.



Il suo auspicio che diminuiscano le distanze sociali tra ricchi e poveri del pianeta e' destinato a infrangersi,tutti i segnali che possiamo cogliere rivelano che negli ultimi anni si vada verso il senso opposto.

Del resto basta non esser stati miopi negli ultimi decenni,per aver compreso che la poverta' accomuna la stragrande maggioranza del globo,l'unica differenza e' che ci stiamo globalizzando anche noi,i cosiddetti occidentali,finalmente ce l'hanno fatta ad organizzare la restaurazione di un nuovo medioevo,concedendoci un gadget elettronico o poco piu'.

per eventuali notifiche - iserentha@yahoo.it

2 commenti:

cristiana marzocchi ha detto...

Una volta c'erano dei gadget magici, perline e specchietti altrettanto incantatori dei gadget moderni.
Cristiana

Ivo Serenthà ha detto...

Si,ma c'era più ignoranza,siamo più colpevoli adesso nel diffuso disinteresse.

Ed è anche vero,che c'è indubbiamente un'ignoranza di ritorno!

Saluti