domenica 26 aprile 2015

All'inizio del dramma in Nepal




Nepal, due o tre piccole cose

di Alessandro Gilioli

Pashupatinath è il tempio sul fiume Bagmati dove a Kathmandu vengono cremati i deceduti. È un posto di una spiritualità senza fine, quale che sia la religione o la non religione che si ha. Oggi era pieno, come ovvio, e il fumo saliva a coprire la città.

Ognuno ha nel cuore un luogo diverso da casa propria in cui per qualche motivo si sente ancora di più se stesso. Per me, per motivi che non so, è Kathmandu. E Pashupatinath in particolare, dove torno sempre. L'ultima volta era sotto la pioggia del monsone. Ogni ritorno è più forte di quello prima.

Forse anche per questo ho fatto così fatica nelle ultime ore a scrivere di Nepal. Prima ho cercato le persone che conosco laggiù - per essere sicuro che fossero tutte vive. Poi però ho fatto fatica lo stesso. E comunque so che per chi non c'è mai stato è un posto qualsiasi lontano e ignoto, meno interessante di un post sulla Serracchiani o Verdini. Va così, non c'è niente di male, capita lo stesso a me quando leggo di una tragedia in Africa o in Indonesia.

Comunque, molto presto il Children Village si riempirà di nuovi orfani. Chi vuole dare una mano ai bambini che ci andranno può donare a questo centro, persone di cui mi fido (da tempo Pat e io facciamo un affido a distanza, siamo stati anche a trovarli), questo è il sito, l'Iban è DE73517624340069569706. Per chi vuole aiutare i ragazzi che conosco e sono rimasti senza casa in valle, qui c'è la pagina Fb e l'Iban è T28K0708564290029210007592 (causale "Rongpuk e Francesco per 4 casette crollate" intestazione cc Mandi Namaste). Posso garantirvi che in entrambi i casi nessuno si fregherà i vostri soldi.

Chi progetta di andare in Nepal di persona nei prossimi mesi, se vuole mi contatti su Fb. Ah, andarci non è altruismo, è un'esperienza che fa felice chi la fa.

DALL'ESPRESSO BLOG - PIOVONO RANE 

I terremoti sono devastanti, sia per la gente che muore e i familiari che sopravvivono, e più i paesi sono poveri si aggiunge dramma al dramma, spero che su quelle latitudini non si vivranno le orribili vicissitudini che abbiamo visto ad Haiti.

Mi auguro che un giorno tramite la scienza,i terremoti si potranno prevedere con un buon margine di anticipo.

per eventuali notifiche - iserentha@yahoo.it

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