giovedì 12 febbraio 2015

Tutte le liste immaginabili oltre quella di Falciani

















Non solo la Falciani, abbiamo altre liste in cui primeggiare

di Alessandro Robecchi

Finalmente una classifica in cui non siamo agli ultimi posti. E’ quella della lista Falciani (conti correnti italiani alla Hsbc di Ginevra), dove l’Italia registra un buon sesto posto, piazzamento lusinghiero se si pensa che in tutte le altre classifiche (ricerca, welfare, pensioni…) siamo sempre verso il fondo e ce la giochiamo con squadre minori come Cipro, Grecia, Romania. Il consiglio è di non farsi troppe illusioni: forse conosceremo i nomi dei connazionali con l’Iban svizzero, ma soldi da lì non ne arriveranno, un po’ perché molti si sono già messi al sicuro con lo scudo fiscale, un po’ perché il nuovo decreto fiscale del governo impedirebbe di allungare i tempi della prescrizione e dunque, passati cinque anni dalla presunta evasione già si sente risuonare un poderoso “marameo”.
Si sa che le liste hanno un loro fascino, perché il curioso pubblico ama spulciare fior da fiore e vedere chi c’è e chi non c’è. Spesso anzi si usano le liste di nomi uscite con gran clamore e titoloni per capire chi farà carriera. Le liste della P2 insegnano, ma anche quella, per dire, degli imputati delle forze dell’ordine per il G8 di Genova del 2001 non scherza. Insomma, tranquilli: stare in una lista, anche una lista poco commendevole, non è così grave, diciamo alla maniera di Andy Warhol, che assicura quel quarto d’ora di notorietà che passa in fretta. Dunque aspettiamo con curiosità ma senza troppe illusioni gli sviluppi su queste liste bancarie e passiamo ad altre liste di cui caldeggiamo la pubblicazione.
Lista Giannini – Prende il nome dall’attuale ministro dell’istruzione (ma potrebbe chiamarsi anche come i ministri precedenti) e riguarda le scuole private (si dice paritarie, fa più chic) che incassano fondi pubblici dallo Stato, dalle Regioni o dai Comuni, circa 700 milioni di euro all’anno. La lista giace da qualche parte al ministero dell’istruzione e potrebbe rivelarci a chi regaliamo dei soldi, probabilmente sottratti alla scuola pubblica.
Lista dei poveri – La pubblicazione richiederà parecchio tempo essendo una lista lunghissima. Limitandoci ai poveri che hanno un lavoro (su quelli che non hanno un lavoro assistiamo periodicamente a scaramucce di numeri tra Istat e governo), si parla di tre milioni e 750 mila italiani detti (in inglese, che fa più chic) working poor, cioè gente che lavora ma che guadagna pochissimo e che galleggia sulla linea della povertà. E’ una lista in perenne aggiornamento di cui fanno parte milioni di persone che in futuro, raggiunta l’età pensionabile avranno diritto ad entrare in un’altra lista lunghissima anche lei, quella dei pensionati very very poor.
Lista dei trombati – Riguarda soprattutto deputati e senatori non eletti nelle file del Pd alle ultime elezioni, che sono stati ricollocati con operazioni di welfare perfettamente efficienti (sì, qui funziona). Enti, fondazioni, authority, società pubbliche o parapubbliche, amministrazioni locali o incarichi di governo. La lista completa potrebbe aiutare a capire come ricollocare altri trombati meno illustri (quelli dei licenziamenti collettivi, per dirne una, o i futuri licenziati senza reintegro) e se ne attende con ansia la pubblicazione.
Sono solo tre casi, ma volendo c’è da sbizzarrirsi: le liste interessanti sarebbero parecchie, avrebbero i loro titoloni sui giornali, alimenterebbero il giochetto popolare del “chi c’è e chi non c’è” e produrrebbero la loro quota di indignazione. Almeno per un quarto d’ora.

DA ALESSANDRO ROBECCHI.IT

Notevoli le liste inserite,oltre la piu' famosa dei nostri giorni,c'e' da sbizzarrirsi a riguardo,potrei aggiungere quella oltre Capanna,di tutti coloro che godono di vitalizi e agevolazioni varie,oppure la lista completa dei finanziamenti all'editoria,il tutto per far crescere qualche giramento di zebedei popolare,uno piu',uno meno!

per eventuali notifiche - iserentha@yahoo.it

2 commenti:

valerio ha detto...

Se chiediamo a qualcuno a caso della lista ci risponderà :- sono sereno !!!

Lo credo , in Italia i ladri (non di polli quelli sono dentro )sono SERENI

Ivo Serenthà ha detto...

Tutta gente che sa strafottutamente vivere in un paese del genere,tanto la fa franca.