giovedì 5 febbraio 2015

Da Forza Italia al "toscano sicuro"














Il conflitto, gli interessi e il contrappasso

di Alessandro Gilioli

Il reality show “cronache da Forza Italia” si va arricchendo in questi giorni di puntate gustose e – diciamolo – abbastanza lontane dal partito in cui “l’amore vince sempre sull’invidia e sull’odio” con cui l’allora Cavaliere ci aveva ammorbato ai bei tempi in cui prometteva, tra l’altro, di sconfiggere il cancro.

Si apprende così di una guerra per bande in cui lo scontro “fittiani” versus “lealisti” pare solo la punta d’iceberg, perché – come sempre accade – poi ci sono le sottobande, i doppiogiochisti, i traditori, i pontieri e i vasi di coccio che aspettano di capire chi vince per schierarsi dalla parte giusta e farsi un altro giro di giostra nel Palazzo.

È da questo ring di lotta nel fango che l’altro giorno è uscita ad esempio la presunta lista dei “franchi soccorritori” passata a Marco Damilano, che aldilà della sua autenticità rende già di per sé l’idea dei veleni che ivi circolano, e amen.

Quello che fa tuttavia più impressione, in questo quadretto, non è il “tutti contro tutti”, che non è un’esclusiva dei forzitalioti e anzi potrebbe essere considerata perfino una reazione “sana”, dopo una sconfitta come quella del Quirinale.

Ciò che trovo curioso invece è il fatto che l’argomento forte della corrente che vuole continuare a dialogare con Renzi – quella di Verdini, Gianni Letta e Confalonieri, che resta la più gradita al Capo – è la necessità di “salvaguardare le aziende”, evitando di essere messi all’angolo e di finire politicamente nelle braccia di Salvini: uno che oggi cavalca l’anti establishment, l’anti euro, l’anti finanza.

In effetti, la situazione è imbarazzante. L’imprenditore Berlusconi, con tutta la sua famiglia e i suoi dirigenti, è l’ultimo ad avere interesse non solo a inimicarsi il governo, ma anche a rovesciare il tavolo, a mettere in discussione l’euro, insomma a una deriva lepenista del centrodestra. Sono gli ultimi perché la solidità delle aziende dipende dalla stabilità del sistema in cui pascolano.

Di qui la contrarietà di questi signori ad accodarsi a Salvini, di qui l’esigenza di tenere botta e andare avanti con Renzi. E di qui la lacerazione profonda contro quella parte di partito che invece alle aziende di Berlusconi e alle banche di Verdini non è più interessata, anche perché non mollano più un euro; e sospetta che restando nel Nazareno la trippa per gatti resti solo a quei tre o quattro boss con le mani in pasta, non al resto del partito, cioè a loro, dato il calo di consensi e di poltrone che ne deriva.

È meraviglioso, se ci pensate. Dopo quasi 22 anni, a dilaniare Forza Italia è esattamente ciò per cui questo partito era nato, cioè la difesa delle aziende, il conflitto d’interessi. La più beffarda delle pene del contrappasso.

DAL BLOG L'ESPRESSO - PIOVONO RANE

L’accozzaglia che si è accompagnata a Fi si sta smaterializzando,del resto c’è il “toscano sicuro” ormai con il nonnino-satrapo a vigilare,quella roba che ci ha distrutto in tutto questo tempo non ha più ragione d’esistere,chi più,chi meno farà la fine di Fini,

Ah dimenticavo,in quella roba citata c’è buona parte degli ex Ds diventati piddini,finalmente la medesima faccia della medaglia.

Il rimanente? Roba da poco,un movimento politico descritto bene da Spinoza stamattina,ovvero nel suo mondo parallelo,lepeniani ex roma ladrona con scapellamento nella liretta,rimane qualche piccolo soldato nell’isola del pacifico,tra falci e martelli arruginiti con fidanzate e madri che fanno forzature…

Per ciò che ci aspetta nell’avvenire,meglio darsi a passatempi,ci vuole poco per distrarsi dal pantano quotidiano.

per eventuali notifiche iserentha@yahoo.it

2 commenti:

valerio ha detto...

A proposito degli aerei da combattimento americani,beh è vero tutti zitti.

Sembra che il toscano abbia messo un bel po di scompiglio nel partito dell'ex cavaliere.
Però quello che spero tanto che il governo riesca (utopia?)a risolvere almeno in parte il grosso problema del lavoro.

ciao

Ivo Serenthà ha detto...

C'è parecchia strategia politica nel momento apparentemente al di là del nazareno,tiene le aziende il caimano, con una mano ancora con il toscano e con l'altra nell'arginare i conflitti interni alla sua cozzaglia di opportunisti.

Saluti