venerdì 2 gennaio 2015

Europa radio:La qualità del jazz in streaming












La meglio radio va sul Web

IL CASO “EUROPA”, STORICA EMITTENTE JAZZ SCOMPARSA DALLE ONDE FM E RINATA GRAZIE ALLE APP ANDROID E IOS

di Guido Biondi

Le gloriose radio libere citate nel libro di Claudio Cecchetto, In diretta sono ormai un lontano ricordo. Allineate da anni sul modello americano Top 40 (una manciata di hit commerciali in rotazione continua ed esasperante), congestionate da spot pubblicitari al ritmo del 10 per cento per ora trasmessa, i grandi network sono lo specchio di una decadenza inarrestabile.
Se escludiamo dall’elenco Radio Popolare di Milano – riserva indiana dell’indipendenza – e Isoradio, con una programmazione musicale non contaminata dai cinque passaggi al giorno del tormentone di Rihanna, il resto è omologazione pura. La responsabilità più evidente è dei programmatori: è un copia e incolla continuo tra una playlist di Deejay, Rtl, Rds e 105.
Qualcuno è riuscito a ritagliarsi uno spazio: è il caso di Alessio Bertallot, radicato sul web con un fan-base di tutto rispetto: dalla sua casa trasmette una selezione di brani frutto di ricerca e dedizione, con uno staff innovativo di produttori e remixer. La qualità si cerca oggi prevalentemente sul web e attraverso le nuove App per connettersi da smartphone e tablet.
FINO AL 1998 era possibile ascoltare in Fm una piccola ma significativa stazione dedicata al jazz: oggi la potete trovare in rete. Sergio Leotta, fondatore e attuale amministratore, inizia l’intervista mostrando un vecchio articolo di un settimanale: è evidenziata una frase di Elda Botta, sua compagna per tanti anni e animatrice di Europa Radio: “Chi lavora per noi non prende una lira. Siamo tutti amici”. Nell’articolo si narra di un ascolto medio di 25.000 ascoltatori, talmente affezionati da regalare i risparmi, come nel caso di un giovane tornitore presentatosi nella sede con un assegno di tre milioni di lire: “Prendeteli voi, sono i miei risparmi, li meritate”.
“Nel 1976 ho aperto Europa Radio sugli 88,3 Fm”, spiega Sergio, “all’inizio era una delle tante nuove radio libere, era l’anno del boom: una specie di giocattolo un po’ costoso, la professionalità era sconosciuta. Tre anni dopo ho conosciuto Elda Botta, ex professoressa di lettere e di violino con una passione sconfinata per il jazz: è entrata progressivamente nella mia vita rivoluzionando completamente il palinsesto, l’organizzazione e creando una community. Non esistevano ancora i social network: lei aveva iniziato una interazione tra gli ascoltatori; ci vedevamo ai concerti, a cene organizzate via etere. Elda è diventata – oltre alla speaker ufficiale – l’immagine di Europa Radio. Trasmettevamo nella provincia di Milano e in breve tempo in tutta la Lombardia. Negli anni successivi ogni grande artista in tour in Italia era nostro ospite in diretta: Louis Armstrong e Ella Fitzgerald, Chet Baker, Sonny Rollins, Sarah Vaughan, Lee Konitz, Glenn Miller, Gerry Mulligan, Michel Petrucciani. Conservo ancora oggi i loro dischi autografati con la dedica per la radio: sono tutti grandi musicisti dei quali avevamo l’esclusività; passavano nel nostro paese una volta ogni dieci anni. Le registrazioni – autorizzate dagli artisti – dei loro concerti le mando ancora in onda sul web, sono il nostro fiore all’occhiello: sono tutte praticamente introvabili. La radio ha chiuso nel 1998: ho ceduto la frequenza alla Rai (oggi Gr Parlamento, ndr); solo gli impianti di trasmissione ma non il nostro materiale audio. Siamo stati la prima grande radio tematica in Italia e l’unica di Jazz in Fm. Dal 2008 siamo in streaming sul web (con un investimento non indifferente) e, grazie alla App per Ios e Android e con il broadcast su iTunes, stiamo recuperando uno ad uno tutti i nostri ascoltatori storici e un gran numero di nuovi appassionati. Abbiamo oggi gli stessi ascoltatori di una delle più quotate stazioni jazz americane esistente da trent’anni, Smooth Channel Jazz.
ADESSO negli studi attuali a Tourrettes sur Loup, nel sud della Francia dove risiedo, ho contato più di ventimila ore di programmazione originale tra vinili, bobine Revox e
cd. Inoltre sto organizzando meeting ed eventi per continuare quella che, in definitiva, è sempre stata la nostra cifra stilistica: l’interazione con gli ascoltatori. I costi li copro personalmente per pura passione: se in futuro troverò uno sponsor certamente non gli dirò di no, basta che non sia invasivo. Oggi chi si sintonizza in Fm trova la pubblicità ogni cinque minuti, speaker logorroici e le stesse canzoni ogni tre ore: chi vuole sentire la musica jazz non vuole tutto questo, soprattutto non puoi tagliare un brano di 7-8 minuti come una normale radio commerciale”.
Sergio conclude lanciando un messaggio – non troppo cifrato – per qualche imprenditore illuminato: “Se qualcuno vuole diffondere – anche gratuitamente – in Fm il nostro segnale si accomodi, mi scriva una email. E se ci farà i soldi tanto meglio”.



Non sono un appassionato di jazz,anche se in passato ho cercato in streaming il jazz di suisse radio,e posso testimoniare che ascoltare la musica di questo tipo rilassa e allieta la navigazione,non conoscendo la realtà via web di "Europa radio" non ho purtroppo mai goduto della musica che trasmette,ma ho subito cercato il sito che chiunque potrà in futuro cliccare.

CLICK EUROPA RADIO

Buon ascolto!

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1 commento:

cristiana marzocchi ha detto...

Grazie, una dritta preziosa!
Cristiana