mercoledì 26 novembre 2014

I vuoti doppi tostapane di Salvini














Salvini, i tostapane e la sinistra

di Alessandro Gilioli

Ieri Matteo Salvini ha postato questa cosa qui, contro la nuova (ipotizzata) normativa europea sui tostapane.

Questo, tuttavia, non è un post sui tostapane.

La cifra politico-mediatica di Salvini, sulla quale lui consapevolmente punta, è quella dell’estrema concretezza. Come direbbe Crozza, “tombini di ghisa”. Come invece direbbe lui, “le cose che riguardano la gente”. Tutti hanno in casa un tostapane, ad esempio.

Andando un po’ oltre gli elettrodomestici (ma neanche tanto), attorno a questa caratteristica il leader leghista ha costruito tutta l’immagine di se stesso e del suo partito.

Basta vedere come parla per capire che vola basso apposta, che il “niente fronzoli” e il “terra terra” sono una deliberata scelta comunicativa.

Ma anche in termini “programmatici” la Lega di oggi si basa su tre punti chiari che hanno a che fare direttamente e immediatamente con la vita quotidiana dei loro potenziali elettorali (e non solo):

1.immigrazione
2.euro
3 tasse.

Appena più nello specifico: no agli immigrati, via dall’euro, aliquota fiscale unica al 15 per cento (e basta Equitalia).

Tutto il resto (cioè ogni battaglia e ogni slogan della Lega) più o meno rientra in questi tre insiemi. “No al canone Rai”, ad esempio, è nel filone antifiscale; l’opposizione ai campi Rom è assimilabile a quella agli immigrati; perfino quella contro il divieto al doppio tostapane rientra nella campagna euroscettica. Eccetera eccetera. (avrete notato l’assenza ormai di ogni riferimento alla “Padania”, ma questo è un altro discorso).

Comunque, ricapitolando: la Lega oggi si caratterizza per estrema semplicità ed estrema concretezza di messaggio; e per il fatto che questo messaggio punta a parlare di cose che “interessano alla gente”.

Tutta questa pippa sulla Lega ve l’ho sciorinata perché mi chiedo e vi chiedo due cose, che trascendono la Lega stessa.

La prima è: questo estremismo della concretezza è solo demagogia o è un sano avvicinarsi della politica ai bisogni delle persone? E’ l’inevitabile e giusta reazione ai troppi bla bla della “politique politicienne” lontana dal Paese reale o è al contrario un meschino camminare guardandosi le punte dei piedi anziché l’orizzonte?

La mia modesta opinione in merito è che la vera politica sa occuparsi tanto di bisogni immediati quanto di visioni lunghe. E che i primi sono finalizzati alle seconde così come le seconde ai primi. E che senza le seconde, i primi sono sterili; così come senza i primi, le seconde sono inutili.

Non è una risposta democristiana. Sono fermamente e assertivamente convinto del rapporto necessario e interdipendente tra quotidiano e teorico.

Dopodiché, credo anche che se la sinistra italiana si è persa “il territorio”, ciò è accaduto anche perché ha praticato decisamente troppo il teorico e troppo poco il quotidiano. E questa, forse, è pure una tra le motivazioni per cui Salvini sfonda anche a sinistra, compresa quella cosiddetta “radicale” (in Grecia, ad esempio, è avvenuto l’opposto: cioè che Syriza ha battuto Alba Dorata nella canalizzazione del disagio sociale proprio perché l’ha stracciata sul territorio).

A proposito, qui si arriva alla seconda domanda che pongo.

Ma se il programma di Salvini è riassumibile nella triade “immigrazione, euro, tasse”, qual è la triade (o almeno, la formula altrettanto semplice e altrettanto impattante sulla vita quotidiana delle persone) con cui può proporsi agli elettori la sinistra italiana?

Dall'Espresso blog Piovono rane

Sull’affidabilità del nipote del senatur insieme al rimanente carrozzone che comprende eccezionali personalità alla borghezio,calderoli e sindaci che vorrebbero termovalorizzare i rom,equivale a zero,vedasi i risultati raggiunti facendo i lacchè al caimano per una ventina d’anni o poco meno.

Detto ciò,che ci sia bisogno di legalitá e di ridurre la pressione fiscale lo sanno anche i muri,certamente iniziare la lotta all’evasione facendo pagare a tutti il canone della TV di stato,equivale ad iniziare la costruzione della casa dal tetto,ma questo particolare riguarda il grande statista di rignano,maddechè.

E sull’euro fate voi,se uscirne sarà un disastro o migliori opportunità per tutti,glielo lascio decidere a chi ne capisce.

La socialdemocrazia che vorrei dovrebbe puntare sulla legalità, spese sociali di buon livello e lotta all’evasione fiscale durissima.

per eventuali notifiche - iserentha@yahoo.it

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