sabato 20 settembre 2014

La mancata indipendenza scozzese




Filo di Scozia

di Massimo Gramellini

C’è poco da dire: usata bene, nel contesto giusto, la democrazia funziona ancora meglio di qualsiasi altro sistema inventato dall’uomo. Si prenda la Scozia: alle elezioni il partito indipendentista chiede i voti su un programma che pone al primo posto un referendum per separarsi dal Regno Unito. Ebbene, cosa fa il partito indipendentista subito dopo la vittoria? Esattamente ciò che aveva detto: chiede a Londra il referendum. E Londra, che potrebbe negarglielo o ritardarlo con una di quelle tattiche dilatorie in cui i politici sono maestri, a sorpresa glielo concede: mettendo a repentaglio le coronarie della Corona e la carriera del premier Cameron. In campagna elettorale ci si divide con passione e a volte con durezza, ma senza insulti né incidenti. Il primo ministro inglese promette: se il Sì perde, darò comunque più potere agli scozzesi. Il primo ministro scozzese ribatte: se il Sì perde, un minuto dopo mi dimetto. In cabina tutto fila liscio e sulla scheda il quesito è indicato con una frase breve, semplice e chiara: «Vorresti che la Scozia fosse una nazione indipendente?». Il Sì perde, seppure di poco: 55 a 45. E un minuto dopo il primo ministro scozzese si dimette, invece di accampare scuse o cantare vittoria esibendo una percentuale di consensi più alta di quella ottenuta alle precedenti consultazioni da Braveheart.
Perché le idee sono importanti, ma le persone che le applicano di più. Ci rifletta, il Renzi, quando a proposito di diritto del lavoro ciancia di modello danese. Per realizzare il modello danese ci vogliono i danesi.



Altre latitudini,altra cultura,nella realtà del Regno Unito le parole si trasformano nei fatti,qualsiasi dichiarazione viene presa come garanzia,le dimissioni del premier scozzese e la mancata vittoria degli indipendentisti si è trasformata in ogni caso nelle migliori possibilità per quella terra,niente a che vedere con ciò che succede qui,dove le parole e le dichiarazioni inflazionanti rimangono sospese tra gli innumerevoli talk televisivi rimanendo sterili,e per ciò che riguarda il prendere a modello la realtà danese nei rapporti di lavoro e svilupparlo nel nostro paese a me pare che non sia praticabile,per ovvi motivi delle differenza tra i due popoli.

per eventuali notifiche - iserentha@yahoo.it

Nessun commento: