lunedì 19 maggio 2014

Minchiate sparse verso le elezioni



Ma mi faccia il piacere

di Marco Travaglio

La Pravda/1. “Il 25 maggio bisogna votare per Renzi e per Schulz” (Eugenio Scalfari, Repubblica, 18-5). Foglio d'ordini: italiano, vota e fai votare Renzi e Schulz. Nel segreto dell'urna Dio non ti vede, Scalfari sì.

La Pravda/2. “Se il Pd riuscisse ad ottenere almeno 5 punti sopra il movimento grillino, l'affermazione di quest'ultimo sarà stata certamente notevole ma quella del Pd altrettanto” (Scalfari, ibidem). Italiano, prendi buona nota: almeno 5 punti, è un ordine.

La Pravda/3. “... fare il possibile perchè il partito di Alfano faccia breccia nel fronte moderato” (Scalfari, ibidem). Moderato italiano, ricorda: votare Alfano perchè faccia breccia nel fronte.

La Pravda/4. “Si porrà anche, ad un certo punto, il problema del Quirinale già preannunciato da Giorgio Napolitano... Personalmente ho un'idea chiara in proposito ma dirla ora significherebbe soltanto bruciarla. C'è ancora tempo, ma a quel punto è sperabile che la candidatura quale che sia venga accettata dalle Camere rapidamente” (Scalfari, ibidem). Camere, segnatevi questa: accettare rapidamente, possibilmente subito, il candidato di Scalfari al Quirinale, anche senza conoscerne il nome.

La Pravda/5. “Buona vita e buona fortuna” (Scalfari, ibidem). Soprattutto a Renzi, a Schulz e al candidato coperto di Scalfari al Quirinale, dopo il bacio della morte.

La Pravda/6. “Il goffo Grillo da salotto che ha chiamato 'signore' il giornalista di Sky è molto più inquietante del Grillo che l'indomani in piazza ha detto che i giornalisti dalla Gruber sono 'mafiosi'... I mazzieri grillini alla Travaglio giustificano ogni genere di ingiuria, di oltraggio e di turpiloquio” (Francesco Merlo, Repubblica, 28-5). E ora chi glielo dice, al Merlo, che uno dei giornalisti “mafiosi” ospiti della Gruber era il “mazziere grillino” Travaglio?

La Pravda/7. “Corruzione, giro di vite. A Cantone veri poteri, ovviamente con un decreto legge. E svolta sulla riforma della giustizia, a partire dal falso in bilancio, dalla prescrizione, dall'auto-riciclaggio. Parola di Renzi e di Orlando. Bisogna solo aspettare che si voti per le europee e poi il premier manterrà la promessa” ( Repubblica, 18-5). Italiano, fidati della promessa di Renzi, lui è uomo di parola. Come Enrico Letta, #staisereno.

I mejo. “Ex dc, clan, falangisti ed estrema destra: la rete che protegge i latitanti in Libano” (Repubblica, 9-5). Ed è solo la parte migliore.

Largo ai giovani. “Lo Stato pagherà agli anziani dentiere che durano per sempre” (Silvio Berlusconi, 11-5). Che Frigerio e Greganti non riuscivano più a masticare come una volta.

Il compagno Q. “25 anni fa io e Greganti abbiamo avuto una vicenda dolorosa che ci ha coinvolti, ma dopo le nostre vite non si sono più incrociate” (Giancarlo Quagliotti, della segreteria regionale Pd, condannato con Greganti a 6 mesi per un finanziamento illecito dalla Fiat al Pds, Repubblica, 13-5). Infatti, il 29 marzo scorso, al teatro Carignano di Torino, alla convention per il lancio della campagna elettorale di Chiamparino, Greganti era in quarta fila e Quagliotti in seconda.

Il compagno C. “Io credo che i piemontesi siano stufi di essere governati da gente che gioca allo sfascio” (Sergio Chiamparino, Pd, candidato a governatore del Piemonte, Repubblica, 18-5). Quindi non votino Chiamparino che ha fatto di Torino la città più indebitata d'Europa.

Il compare B. “Frigerio mi scriveva, ma io non leggevo” (Silvio Berlusconi, 15-5). La solita uveite.

Chi è Stato. “Lo Stato è più forte dei ladri” (Matteo Renzi, 13-5). Ha perfino trattato da pari a pari con la mafia: i ladri gli fanno una pippa.

Guai. “Dell'Utri in Italia giovedì. Beirut: 'Prendetelo pure, abbiamo guai più grossi'” (Repubblica, 17-5). Beati voi.

Cambio di vocale. “Bergoglio fa il papa esattamente come l'avrei fatto io” (Silvio Berlusconi, 16-5). Lui però faceva il Papi.

Trasparenza. “Redditi dei ministri online: ci sono solo Madia e Pinotti” (Corriere della sera, 18-5). Tutti gli altri aspettano gli 80 euro.

Lo Statista. “Il Cav all'estero ha sempre avuto una credibilità” (Paolo Granzotto, il Giornale, 16-5). Merkel e Sarkozy si stanno ancora sganasciando.

Occupazione, occupazione! “Dire addio al treno dell'Expo? A rischio 100 mila posti di lavoro” (La Stampa, 15-5). Sette posti li abbiamo già persi, e per giunta sono andati a incrementare il sovraffollamento carcerario. Romanzo Quirinale. “Stato-mafia, Mancino: 'Nessuna interferenza'”(l'Unità,16-5).Lasciamoli lavorare.

Alcolisti anonimi. “Il dibattito sull'autorizzazione all'arresto di Genovese...più che un dialogo tra sordi, un confronto fra avvinazzati” (Massimo Bordin, il Foglio,16-5).“Mauro Rostagno è stato ucciso dalla mafia. Il Circo Barnum degli 'antimafiosi' da talk show ha passato un quarto di secolo a metterlo in dubbio, fino all'ultimo... Gli argomenti dei difensori dei mafiosi rimbalzavano e si amplificavano sulle pagine del Fatto. Ora diranno che bisogna aspettare le motivazioni della sentenza. Dicono sempre così, quando perdono” (Bordin, il Foglio, 17-5). Bordin scrive sempre così, anche quando non è avvinazzato.

Memory deve morire. “La Corte europea contro Google: 'Garantisca il diritto all'oblio'” (La Stampa, 14-5). Tranquilli: in Italia l'oblio è un dovere.



A parte i vari diktat dell'anziano guru di repubblica,spicca la boutade del chiampia probabile futuro governatore del Piemonte,se lo dice uno che se ne intende di sfasci,nel suo caso comunali...

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