sabato 2 novembre 2013

La sconfinata umanità della Cancellieri....




L’amica ritrovata

di MASSIMO GRAMELLINI

Un ministro non può avere amici, scriveva ieri Michele Brambilla. Soprattutto certi amici. Nella società dell’immagine, godere di un’immagine positiva rischia paradossalmente di risultare pericoloso. Lo sta scoprendo in queste ore Annamaria Cancellieri. Il cittadino esasperato dai privilegi (altrui) non le contesta di avere cercato di agevolare la scarcerazione di un detenuto malato, ma l’appartenenza di quel detenuto, e quindi di lei stessa, all’aristocrazia del potere.
Per intenderci, se la telefonata umanitaria l’avesse fatta Berlusconi, nessuno avrebbe manifestato sorpresa e forse neanche imbarazzo: il passaggio dalla nipote di Mubarak alla figlia di Ligresti sarebbe anzi sembrato un’evoluzione, se non altro generazionale. Ma la Cancellieri non è Berlusconi, e nemmeno Andreotti o D’Alema. È una che non pensi proprio possa avere il numero di telefono dei Ligresti. Nel ritratto che i suoi comportamenti pubblici hanno contribuito a creare, lei è la nonna della Patria, il funzionario dal tratto umano, la persona semplice e di buonsenso che ama circondarsi di persone semplici e di buonsenso, mica di squali e squalette della finanza.
La difesa della super liquidazione del figlio manager (per qualche tempo di una società dei Ligresti) poteva ancora rientrare nella sfera dei sentimenti materni che tutti le riconoscono, senza turbare troppo la purezza del quadro. Ma la sua amicizia, ovviamente legittima, con una delle famiglie più chiacchierate d’Italia contraddice «la narrazione», come si dice adesso. E segna un punto a favore di chi pensa che l’establishment italiano, appesantito dall’intreccio di troppe relazioni, non sia più riformabile ma vada rinnovato in blocco.



Rinnovabile in blocco ma con quale ricambio? Il sistema del paese comporta l'obbligatorietà dell'esser amico degli amici altrimenti ti si prospettano possibilitá occupazionali normalissime e da qualche tempo manco più quelle.

Il cancro italiano è concentrato tra nepotismo e raccomandazioni,per i comuni mortali che sono fuori da questo circolo,per scelta o perché non si è riusciti ad entrare nel giro che conta,rimangono solo briciole sempre più piccole.

Gramellini le consiglio di non credere alle favole,la realtà nostrana non lascia margini alla positività e alla fantasia.

per eventuali notifiche - iserentha@yahoo.it

Nessun commento: