martedì 26 novembre 2013

Ambiente:La casa che verrà e che è già realtà




Il diario di Mercalli

Vivere a emissioni zero: meno soldi, più natura

di Luca Mercalli

Si può vivere a basse emissioni. Io ci ho provato, e ci sono riuscito, con successo e soddisfazioni, etiche ed economiche. La crisi ambientale, climatica ed energetica sono di per sé ragioni più che sufficienti per cambiare abitudini di vita sprecone e inefficienti, ma la crisi economica aggiunge un motivo in più per consumare meno.
Ho dunque cominciato dalla casa, che è il maggior centro di costo e di emissioni di gas climalteranti della famiglia. In genere le case italiane sono dei colabrodo energetici, e la mia vecchia abitazione nei dintorni di Torino non faceva eccezione.
Sfruttando gli incentivi governativi per la riqualificazione energetica ho cambiato i serramenti, collocando vetri doppi o tripli basso-emissivi al posto di quelli semplici, riducendo così di ben sei volte la loro dispersione termica e eliminando gli spifferi. Sul solaio di vecchie volte di mattoni ho sistemato venti centimetri di fibra di cellulosa, comodissima da spargere anche nei recessi più nascosti, e dove mi è stato possibile ho fatto anche il cappotto ai muri, con un vantaggio immediato anche in termini di confort. Il tetto esposto a sud è diventato una miniera di energia solare gratuita e diretta: ci ho collocato 6 kW di pannelli fotovoltaici e 3 collettori termici per l’acqua calda sanitaria. Il tutto si integra con una pompa di calore che preleva una parte dell’energia dal-l’aria esterna alimentando il riscaldamento a pavimento a bassa temperatura. Risultato? Mi scaldo d’inverno con l’equivalente di 300 euro di elettricità, peraltro quasi tutti autoprodotti, salvo le giornate nuvolose, nelle quali integro il riscaldamento con una stufa a legna, ottima anche per cucinare. Faccio la doccia calda e gratuita per nove mesi all’anno e nei restanti riesco pur sempre a portare l’acqua a una temperatura superiore a quella di rete, integrando con la pompa di calore fino alla temperatura ottimale. Per eliminare il contatore del gas ho installato la piastra ad induzione, anche questa elettrica, così anche la cucina può essere alimentata in gran parte da energia rinnovabile. Tutta la produzione e i consumi sono continuamente monitorati sul mio computer, così ho sempre la situazione sotto controllo, la lavatrice si accende nelle giornate di sole durante la massima produzione fotovoltaica, il riscaldamento si gestisce in base alla temperatura interna ed esterna. Ora la mia casa produce in un anno oltre 7000 kWh di energia elettrica, superiori al mio fabbisogno, al punto che ho potuto lanciarmi nell’acquisto di un’auto elettrica e utilizzare il surplus di energia prodotta dai pannelli per la mobilità a emissioni quasi zero. Certo, l’auto fa un centinaio di km con ogni carica, quindi è ottima per i brevi percorsi tra casa-città-ufficio ma non è adatta per i viaggi più lunghi, per i quali se posso uso il treno (anche se sono scoraggiato dai sempre maggiori disservizi: abito nella valle dove si inaugurano trionfalmente cantieri Tav difesi dai militari, e poi si sopprimono con colpevole leggerezza i treni dei pendolari). Comunque cerco di ridurre il più possibile gli spostamenti grazie al telelavoro: dal computer di casa oggi si possono fare un sacco di attività, evitando di perdere tempo e denaro per strada e in riunioni inutili. E poi niente vacanze esotiche con voli intercontinentali, ma brevi gite nelle montagne di casa, ci sono più sentieri da percorrere che giorni da vivere.
Un piccolo giardino di un centinaio di metri quadri attorno a casa è stato da anni trasformato in un orto super produttivo: quasi tutte le verdure necessarie arrivano da lì, a metri zero, ad alta qualità e salubrità e senza produrre rifiuti. Tre galline in un piccolo pollaio divorano i residui di cucina più ghiotti e regalano uova fresche. Il resto dell’organico va nella compostiera e produce ottimo concime. E per l’irrigazione uso acqua piovana raccolta dai tetti. Molti prodotti alimentari come frutta e frumento per la panificazione domestica li compro tramite i gruppi d’acquisto privilegiando la provenienza locale e la coltura biologica. La spesa al supermercato diventa così un atto poco frequente e limitato ai prodotti strettamente indispensabili, facendo attenzione nel-l’acquisto a limitare anche la produzione di rifiuti, e ovviamente a differenziare con diligenza quelli che restano. Il resto delle piccole azioni quotidiane si riassume in un solo obiettivo: combattere lo spreco, perseguire la sobrietà, godere del necessario, respingere il superfluo. Questo non vuol dire affatto privarsi delle comodità del XXI secolo, ma semplicemente essere più efficienti, più attenti, compiacersi dei grandi privilegi tecnologici di cui disponiamo senza darli per scontati e senza inseguire futili mode, tanto effimere quanto dannose in termini di sprechi di materie prime, di produzione di inutili rifiuti e di emissioni. Il risultato finale, oltre al risparmio di energia e di denaro e ai vantaggi ambientali, è del tutto intimo e spirituale: ci si accorge di vivere meglio perché si prende parte a un progetto di salvaguardia del bene comune senza per questo fare rinunce insostenibili ma solo usando un po’ di testa e un po’ di visione di futuro. Ecco che ci si sente un po’ più autonomi e resilienti di fronte alle minacce della crisi: le spese effettuate pian piano tornano indietro con il risparmio di combustibile, si prende confidenza con i propri consumi facendo sì che siamo noi a controllare loro e non viceversa, ci si prepara con serenità e concretezza a tempi inevitabilmente più duri, perché tra esaurimento del petrolio e dei minerali a buon mercato, sovrappopolazione, cementificazione, cambiamenti climatici, inquinamento, è chiaro che le fette di risorse terrestri a nostra disposizione diventeranno sempre più piccole e indigeste. Ah, e non mi dite che queste cose le possono fare solo i ricchi o chi abita in una casa indipendente: tutto, con un po’ di impegno, è realizzabile anche in un condominio di città, dove pure l’orto diventa un sogno coltivabile grazie alle assegnazioni di terreni pubblici che si stanno diffondendo in molte città, oppure con la partecipazione a gruppi d’acquisto appoggiati a un agricoltore locale, dove è possibile prenotare a inizio stagione le colture che si desiderano. E poi non bisogna prendere tutto di petto, ciascuno può iniziare dall’obiettivo più semplice e praticabile, il resto verrà da sé. Basta crederci e impegnarsi, poi diventerà un gioco gratificante e intelligente.

Testo raccolto all’incontro pubblico tenuto da Luca Mercalli a “We can cult”, Formigine (MO),8 settembre 2013.



A Luca Mercalli tutta la gratitudine possibile per aver scelto e praticato una casa ecosostenibile,il suo esempio sarà preso come modello,anche se saranno le piccole case indipendenti a seguire questi consigli,la vedo molto più dura per i condomini di vecchia e media generazione,mettere d'accordo una moltitudine di persone su some investire nel futuro della propria casa è un'impresa durissima,ad iniziare dalle valvole termostatiche e perchè no dall'installazione dei doppi vetri,con porte e finestre sigillate,il consumo del riscaldamento si ridurrebbe in modo consistente.

Su pannelli fotovoltaici e pannelli solari termici,direi che le assemblee di condominio finirebbero in un bagno di sangue e soprattutto in nulla di fatto.

per eventuali notifiche - iserentha@yahoo.it

2 commenti:

giovanotta ha detto...

ho la massima stima di Luca Mercalli che da anni denuncia e informa su questi temi! sono convinta anch'io che qualcosa sia comunque possibile fare anche nelle città, come appunto gli orti urbani, gli acquisti a km 0, abbassare i termostati quando possibile, ridurre il consumo di acqua ecc... certo se ci fosse l'input dall'"alto" quanto più si potrebbe andare in fretta?? e invece siamo presi da tutto tranne che dal povero ambiente bistrattato, salvo poi piangere dopo..
un caro saluto

Ivo Serenthà ha detto...

Se non ci sarà una brusca rivoluzione del nostro sistema di sviluppo economico legato all'industria e nel continuo sfruttamento dell'energia fossile,i disastri legati al clima si ripeteranno sempre più violenti.

Ciao,contraccambio il caro saluto