giovedì 31 ottobre 2013

Amarcord:A vent'anni dalla scomparsa di Federico Fellini




Amarcord

di MASSIMO GRAMELLINI

A vent’anni dalla morte l’Italia ha dimenticato Fellini, uno dei pochi italiani contemporanei che il mondo ricorda ancora. Non sono stati i vent’anni migliori della nostra storia e neanche della nostra vita. Abbiamo perso colpi dappertutto. Abbiamo perso Fellini e il suo segreto, che poi era il nostro. Le nazioni sono come gli individui, hanno un’indole che non si può impunemente rinnegare troppo a lungo.

Facciamocene una ragione: l’Italia che piace e che gode è quella di Fellini. L’Italia della provincia sterminata, degli artigiani che si lasciano invadere dalla pazzia del talento, l’Italia di Ferrero e di Ferrari, tanto per non cambiare lettera dell’alfabeto. Un’Italia un po’ ingenua, che guarda alla vita come se fosse un sogno e ai sogni come se fossero la vita, ma sa sublimare il suo autoinganno in una forma superiore d’espressione. Siamo gli occhi che guardano il Rex e siamo la Gradisca che va fiera delle sue forme senza uniformarsi al modello unico. Siamo anche la truffa mediatica dello Sceicco Bianco e la dissoluzione intellettuale della Dolce Vita. Ma certi collassi dell’essere, che da sempre ci accompagnano, vengono riscattati da una fiducia inopinata nella vita. Perché poi siamo anche quelli che conoscono il linguaggio silenzioso delle cose, come Gelsomina, e l’arte di ridere con niente, come l’acrobata della Strada. Siamo il regista che nel girotondo finale di Otto e Mezzo comprende che tutto ha un senso e recupera la gioia d’esistere di un bambino. Se, come dice Baricco, il futuro è tornare a casa, sarebbe tempo di rimetterci in marcia verso la Rimini di Federico Fellini.



La ringrazio delle speranze che ha raccontato nell'articolo,chi non se lo augurerebbe un futuro così,penso al contrario che non sarà possibile almeno nell'immediato,mi pare che il degrado sociale sia parallelo a quello economico,e quando si scende a certi livelli risalire sarà un cammino lungo e parecchio difficile,la melanconia di quelle pellicole,i personaggi,le musiche possono allietare un presente che non c'è più.

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