sabato 13 luglio 2013

La deportazione in Kazakistan e la repubblica delle banane


Kazakistan, governo revoca espulsione Sel e M5S: "Alfano si deve dimettere"

Il cappio espiatorio

MASSIMO GRAMELLINI

Riunito in seduta permanente dai tempi del tiramolla indiano sui marò, l’Ufficio Figuracce Internazionali (UFI) sta affrontando in queste ore il delicato caso del ratto delle kazake. Il problema, naturalmente, non è riportare indietro la moglie del dissidente che l’Italia ha consegnato, insieme con la figlia, al dittatore dello Stato poco libero del Kazakistan, trattandole come clandestine. Il problema è decidere a chi darne la colpa. Dai primi accertamenti dell’UFI - citiamo il comunicato ufficiale - «è emerso che l’esistenza e l’andamento delle procedure di espulsione non erano state comunicate né al presidente del consiglio, né al ministro dell’interno e neanche al ministro degli esteri o della giustizia». Il comunicato non accenna al ministro dei trasporti (le due espulse hanno viaggiato in aereo) né a quello dell’agricoltura (il Kazakistan ha un’importante tradizione di pastorizia), ma anche da una lista così scarna si deduce che non un solo fondoschiena governativo è rimasto allo scoperto.
Escludendo l’ex ministro all’edilizia inconsapevole Scajola e il comandante scogliocentrico Schettino, e considerando momentaneamente esaurite le parentele egizie, l’elenco dei capri espiatori di routine comincia a scarseggiare. Restano i giudici che hanno esaminato la pratica e il funzionario dell’ufficio immigrazione che ha visionato i passaporti. Ma non sottovaluterei l’addetto ai bagagli («non poteva non sapere») e la hostess addetta alle salviette. L’importante è che il capro salti fuori al più presto, affinché intorno al suo collo si possa stringere il cappio mediatico che metterà in salvo tutti gli altri. Lunga vita al Kazakitalistan.



Che dire! Mancano solo le piantagioni di banane e la repubblica diventerebbe perfetta,in sintonia con la classe "digerente" del paese e il popolo diffusamente cortigiano.

&& S.I. &&

per eventuali notifiche - iserentha@yahoo.it

2 commenti:

Tina ha detto...

In compenso la ministra degli esteri radicale, battendosi per i diritti umani, ha chiesto ufficialmente all'esercito Egiziano, di dare notizie e liberare il "democratico Morsi".

Poi si lamentano se una comincia a pensare che la migliore soluzione sarebbe di impiantare le ghigliottine davanti agli ingressi dei palazzi del potere di tutta Italia e mentre entrano o escono, farle funzionare a pieno regime.

Buona domenica Ivo
Tina

Ivo Serenthà ha detto...

I radicali ad iniziare dal loro guru,quello specialista in diete farlocche,mi sono sempre risultati incomprensibili.

Buona settimana a te,Tina