mercoledì 29 maggio 2013

L'amore con il proprio carnefice



Prima che sia tardi

di MASSIMO GRAMELLINI

Come ci si comporta con una donna innamorata in pericolo di vita che non vuole essere salvata? C’è la ragazza di Caserta con la milza spappolata dai calci del fidanzato che rilascia un’intervista per dirgli che lo perdona e lo ama ancora. E c’è la ragazza di Nettuno che torna a casa col setto nasale rotto e sostiene di essere caduta, ma quando il padre viene a sapere da altri che sono stati i pugni del moroso a ridurla in quello stato, lei si rifiuta di sporgere denuncia. Per noi che le osserviamo da fuori, le gesta dei due trogloditi sono le prove generali del prossimo delitto. Ma per chi le subisce sotto l’effetto di un’emozione malata e di una sconsolante immaturità sentimentale, appariranno forse una forma estrema e «macha» di passione.

Quando nutrivo una fiducia illimitata nelle parole, pensavo che gli amori sbagliati fossero incantesimi dissolvibili da una frase pronunciata al momento giusto. Per esempio: chi alza le mani su di te, non ti ama e non merita il tuo amore. Ma le vittime non sanno di essere in trappola. Sperano di redimere il bruto e si smarriscono dentro spirali psicologiche che contemplano di tutto, dal masochismo all’istinto protettivo, all’orgoglio di chi non accetta di essersi sbagliata. Esaurite le parole, a scuotere le coscienze obnubilate rimangono i gesti. Il padre della ragazza di Nettuno ha denunciato il picchiatore contro la volontà della figlia. E l’avvocata della ragazza di Caserta ha rinunciato al mandato: si è rifiutata di continuare a difenderla. Azioni forti, provocatorie. Luci accese nei crepacci di certi amori sbagliati, affinché qualcuno li veda e si fermi, prima che sia tardi.



Al di là delle mancate denunce e dei ricongiungimenti con i carnefici,mi auguro che per i casi più efferati,tipo la ragazza di Caserta con la milza spappolata,l'iter della giustizia vada ugualmente avanti,e i criminali vengano ugualmente condannati a qualche anno di reclusione.Se poi un certo iper masochismo porterà le vittime a desiderare il violento troglodita,e non essendoci i requisiti di trattamento sanitario obbligatorio,ognuno il proprio destino se lo gioca come crede,e per questi casi sbalorditivi non ci sarà alcuna pena aggiuntiva per reato di femminicidio che potrà tenere.Siamo o non siamo in un'epoca per molti versi incomprensibile?

&& S.I. &&

per eventuali notifiche - iserentha@yahoo.it

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Il carnefice - l'uomo,
la vittima - la donna,
non vi sembra una cosa strana?
Anzi, dovrebbe sembrarlo... perchè è solo un modello sociale di colpevolizzazione del maschio e vittimizzazione della femmina.

Jan

Ivo Serenthà ha detto...

Chi nasce donna comprende molto bene la violenza assai diffusa dell'uomo verso le stesse,ed è un incubo che non finirà mai.