giovedì 7 febbraio 2013

La lega nord e i 12 milioni di euro saccheggiati




12 MILIONI MANGIATI IN 5 ANNI: LEGHISTI A “ROMA LADRONA”
INDENNITÀ AI SENATORI, PRELIEVI IN CONTANTI, VERSAMENTI AL SIN.PA, BONIFICI A SOCIETÀ VICINE, CARTE DI CREDITO, VIAGGI, CENE E REGALI

di Davide Vecchi

Dodici milioni di euro pubblici bruciati in quattro anni. Soldi dei contribuenti versati al gruppo della Lega Nord di Palazzo Madama come rimborsi elettorali e spesi “principalmente per contributi vari per indennità ai senatori (oltre agli stipendi per l’attività parlamentare, ndr), prelievi in contanti, versamenti al Sinpa (il sindacato di Rosi Mauro, ndr), numerosi bonifici a diverse società” tra cui la Pontida Fin, la cassaforte finanziaria del Carroccio che poi gira oltre un milione di euro alla scuola Bosina fondata e diretta da Manuela Marrone, moglie di Umberto Bossi. E poi carte di credito per viaggi, cene, regali, “spese varie” per centinaia di migliaia di euro, acquisti in negozi di abbigliamento, alberghi, telefonini.

LA BELLA VITA
La bella vita romana dei senatori padani è stata meticolosa-mente scandagliata dagli analisti della Price Water House nella relazione sui conti del partito conclusa il 19 aprile 2012 e consegnata da Domenico Aiello, avvocato della Lega di Roberto Maroni, ai pm che indagano sull’uso dei fondi pubblici da parte dei leghisti nel periodo compreso tra il 24 aprile 2008 e il 27 aprile 2012. Una relazione che ha portato gli inquirenti a svolgere accertamenti sui singoli senatori su indicazione della stessa Price che non ha potere di compiere indagini. Analoghe indagini sono in corso sul gruppo della Camera e sulla movimentazione dei conti aperti al Banco di Napoli intestati ai leghisti di Montecitorio.

IL RIMBORSO FORFETTARIO
Le tre relazioni svolte dalla Price (sui conti di via Bellerio, del gruppo alla Camera e di quello al Senato) si limitano all’analisi delle movimentazioni finanziarie e indicano le “incongruenze riscontrate” sulle quali solo la magistratura può compiere indagini. Ricostruire il flusso di dodici milioni di euro (per l’esattezza 11.964.750 in entrata e 11.753.744 in uscita) non è cosa semplice. In particolare per quanto riguarda le spese. Dal conto corrente del gruppo accesso alla Bnl di Palazzo Madama ogni mese escono 2.650 euro come “rimborso forfettario” a ognuno dei ventitré senatori leghisti. A tutti, inoltre, vengono versati dei generici “rimborsi per attività politica” a marzo 2012 di 4.200 euro come regalo di Pasqua e mille euro a ridosso delle feste di Natale. Compensi che si aggiungono al “rimborso spese di soggiorno” (3.500 euro), al “rimborso delle spese per l’esercizio del mandato” (2.090 euro) e al “rimborso forfettario delle spese generali” (1.650 euro). Il gruppo del Carroccio però per alcuni senatori fa di più. A Federico Bricolo, capogruppo al Senato, viene pagato anche l’affitto dell’abitazione romana e affidata una carta di credito Visa con la quale spende 24 mi-la euro per vitto, alloggio e trasporti: “Cene, alberghi e viaggi”, traduce la Price. Ma ci sono anche acquisti per diverse migliaia di euro da Davide Cenci, nota boutique romana, oggetti di argenteria, articoli regalo e altro. Anche l’ex tesoriere Piergiorgio Stiffoni (indagato per peculato dalla procura di Roma) ha una carta di credito legata al conto della Lega. Lui spende in cinque anni 79 mila euro. E anche lui per lo più tra ristoranti, viaggi e alloggi.

SOLDI AL CAMPIDOGLIO
Tanti poi i “fuori busta” riconosciuti in particolare ad alcuni collaboratori dei singoli senatori: il portavoce di Stiffoni riceve duemila euro mensili fuori busta, stessa cifra versata alla segretaria di Bricolo, Stefania La Rosa, a “decorrere dal mese di ottobre 2009” e di mille euro dall’ottobre 2010. La Rosa però figura anche dipendente del Comune di Roma. Ma è la Lega che versa i soldi al Campidoglio per i suoi stipendi: il 27 marzo 2012, infatti, dal conto corrente del gruppo al Senato esce un bonifico a beneficio della tesoreria del Comune di Roma per un importo di 27.578,90 euro per “costo del personale, rimborso per comando costo La Rosa anno 2011”.
Anche il collaboratore di Calderoli, Marco Penna, riceve “compensi extra” alla retribuzione della Presidenza del Consiglio . Contributi anche a Giuseppe Cortese, collaboratore di Roberto Cota, presidente della Regione Piemonte, ma in carica al gruppo del Carroccio.

LA REGINA DEI COMPENSI
Ma la regina dei compensi è Manuela Privitera, assistente di Stiffoni: riceve 372.482 euro di cui 189 mila in bonifici e 183 mila con assegni a lei intestati. Ma, scrive la Price, negli importi “non includono i trasferimenti bancari per stipendi e premi di risultato”. Infatti la Privitera percepisce cinque mi-la euro mensili di compenso. Dal gruppo, ovviamente. Va detto che tutti i senatori coinvolti nel “saccheggio” dei rimborsi elettorali non sono candidati alle prossime elezioni politiche. Tutti tranne uno: Roberto Calderoli. Che non solo è in lista ma ha la poltrona da Parlamentare assicurata grazie alla sua legge, il Porcellum. L’ex ministro della Semplificazione al momento “costa” al partito oltre seimila euro al mese per spese che la Price riassume in “vitto e alloggio”. Oltre a stipendi per i collaboratori personali, segretarie, rimborsi spese, varie ed eventuali. Per i leghisti che sbarcheranno a Roma, il segretario Maroni ha scelto la guida migliore.



Rammento da anni gli annunci sui vari palchi degli innumerevoli epititi lanciati verso Roma,proferiti nel livore piu' assoluto,ora dal siparietto che si e' sviluppato con gli stessi che davano del cornuto al bue,essendo asini,la coreografia appare stupefacente,inchiodati dalle indagini della magistratura non hanno la ben che minima vergogna di ripresentarsi alle elezioni,la definizione "facce di bronzo" pare assolutamente insufficiente per definire costoro.

Beati gli elettori che continueranno a dare consenso a questa marmaglia stracciona!

&& S.I. &&

per eventuali notifiche - iserentha@yahoo.it

3 commenti:

valerio ha detto...

"....non hanno la ben che minima vergogna di ripresentarsi alle elezioni,la definizione "facce di bronzo" pare assolutamente insufficiente per definire costoro"

hai detto tutto , lo condivido !!!

Tina ha detto...

Servirebbe costruire un muro attoorno a loro e come uno si affaccia, sparargli alcentro degli occhi, vogliono la razza padana come le vacche?

Diamogliela, ma che non provino a uscire dal perimetro, Ivo, come diceva Pertini:

A BRIGANTE...BRIGANTE E MEZZO.

Sono la coltivazione delle tare e dell'ignoranza dell'uomo delle caverne.

Notte buona Ivo ;-))

Ivo Serenthà ha detto...

Ma quale razza padana,sono della razza con pochi neuroni nel cervello,il progetto si è fermato all'ideologo Miglio,che si allontanò da costoro prima di passare a miglior vita.

Saluti a te cara Tina