martedì 15 gennaio 2013

L'allegra macchina da guerra del terzo millennio





Consigli non richiesti a Bersani

di MASSIMO GRAMELLINI

Ricominci a pettinare le bambole. Il Bersani presidenziale, in gessato e ingessato, ha perso simpatia senza guadagnare carisma. Smaltita l’emozione delle primarie, il partito strafavorito sta iniziando a rinculare nei sondaggi. Servirebbero Renzi e il pullman dell’Ulivo: qualcuno o qualcosa che parli ai cuori e alle pance. Lei, Bersani, è un politico del Novecento (lo dico a suo merito), più credibile come amministratore pubblico che come seduttore appassionato. Il suo problema è che non dà mai un titolo. Invece le campagne vivono di slogan, messaggi semplici, frasi a effetto. «L’Italia giusta», col suo sorriso ammainato accanto, ha invaso le città come un preludio di quaresima: non ne parla nessuno, nemmeno per dirne male. Le sue interviste grondano buon senso e competenza, ma non contengono una sola idea concreta facilmente afferrabile. Lei non sta dettando l’agenda di queste elezioni. Va sui giornali con argomenti di politichese - l’accordo con Monti, la desistenza con Ingroia - o espressioni vaghe («confermeremo l’austerità, accompagnandola con intelligenti politiche di crescita») che rassicurano i mercati, non le famiglie con due disoccupati in casa. Spezzi il tran tran del vincitore designato, organizzi eventi che attirino l’attenzione. Ma cosa aspetta a coccolare lo spirito anticasta degli elettori, proponendo come primo atto del nuovo governo il dimezzamento del numero dei parlamentari e dei consiglieri locali?

Se non cambia rotta vincerà comunque, ma rischia di vincere male e per poco. Peccato, perché fra quelli in gara probabilmente è il migliore.



Che sia il migliore e' un suo giudizio personale,se la massima espressione di un movimento che ha consentito al caimano di sgovernare pressocche' indisturbato per quasi vent'anni,stiamo proprio bene,patetici poi sono i velati ammiccamenti di desistenza su Ingroia,dopo aver pubblicamente esternato che con i movimenti giustizialisti,a suo dire,i piddini non vogliono averci a che fare,stia tranquillo al 90% i voti di quel movimento non sono voti mancati,sono elettori che non si sarebbero recati alle urne,per manifesta incapacita' politiche o per mostruosita' sparse nell'orribile panorama politico italiano.

&& S.I. &&

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