mercoledì 9 gennaio 2013

La Lega ti frega,anzi si frega




Mai dire Nord

di Marco Travaglio

Bobo Maroni l’aveva detto un anno fa, in tempi non sospetti, con la ramazza in mano: “Se Berlusconi appoggia Monti, poi quando si andrà alle elezioni non può chiedere alla Lega di fare accordi” (27-1-2012). Per carità, “Berlusconi è una persona che ammiro, anzitutto perché è presidente del Milan di cui sono tifosissimo e perché ha sempre dato sostegno alle mie richieste, ma la sua decisione di schierarsi col governo ha sancito la fine di un ciclo politico” (12-3). Anche il vecchio Bossi concordava tranchant: “Silvio politicamente è finito” (30-7). E Bobo padanamente rincarava su Facebook: ”Secondo Libero la grande ammucchiata Bersani-Vendola-Casini farà tornare la Lega alleata di Berlusconi. Ma chi l’ha detto? Ma chi lo vuole?” (2-8). Ci mancherebbe, ma che scherziamo? ”L’alleanza Lega-Pdl è una cosa che mi pare di aver già visto qualche anno fa: un déjà vu. Noi siamo per il cambiamento, per il nuovo e guardiamo al futuro. Il futuro è ‘Prima il Nord’, una Lega forza egemone che aggrega forze e non è aggregata” (28-8). Ecco, egemone e non aggregata. La parola d’ordine era una sola, categorica e impegnativa per tutti: ”Non cedere niente delle nostre idee sul piano delle alleanze romane: basta, capitolo chiuso. Berlusconi è un amico, ma oggi dopo quello che è successo, l’appoggio del Pdl al governo Monti, ha senso che parliamo di una possibile alleanza? Io dico di no, la Lega si allea con la Lega, con i cittadini del Nord” (1-9). Ecco: la Lega con la Lega, e basta: deve ancora nascere chi la mette nel sacco. E poi, che diamine, “i nostri ideali non sono in vendita: sull’alleanza in Lombardia Berlusconi sbaglia, perché ne fa una questione di poltrone e non di ideali” (3-11). Il Cainano conveniva e confidava a Vespa che di appoggiare Maroni in Lombardia non se ne parlava manco per scherzo: “La Lega ha già la presidenza di due regioni importantissime, Veneto e Piemonte, è impossibile che il Pdl rinunci anche alla Lombardia” (3-11). Ma dove siamo? Mica ci ho scritto Giocondo. Intervenne anche Roberto Cota, quello con la faccia sveglia, l’intellettuale del gruppo: ”L’alleanza col Pdl? La Lega ha la sua posizione, è pronta e organizzata per andare da sola. Maroni è candidato in Lombardia col nostro programma. Penso che la gente lo voterà e che potrà vincere anche da solo. Il Pdl ha deciso di appoggiare il governo Monti, noi siamo stati contro dall’inizio. E restiamo coerenti, non come quelli che a Roma votano le misure di Monti e poi, quando vengono sul territorio, se ne dimenticano…” (15-11). Ecco, mica come quelli di Roma. Maroni sottoscriveva: “Non accetterò alcuno scambio col Pdl, anzi a questo punto non voglio più parlare di alleanze. Io che ho impugnato le scope per fare pulizia nella Lega faccio fatica a immaginare un patto col Pdl se in campo c’è ancora il Cavaliere” (4-12). Lui che aveva impugnato le scope: non una, tante. Anche Luca Zaia, il Pomata, le cantava chiare a chi di dovere: “Per la Lega si delinea sempre di più l’eventualità di correre da sola alle prossime elezioni” (4-12). Oh come si delineava. E che il nano non facesse tanto il furbo, ché ci pensava Bobo a sistemarlo per le feste: “Il problema è Berlusconi, non il Pdl. Se perdo con lui in campo, siamo finiti” (Roberto Maroni, 11-12). E la sua “minaccia di far cadere le giunte di Veneto e Piemonte”? “Una barzelletta. Ma chi è questo B?” (12-12). E poi la base non sentiva ragioni: “Siamo pronti a correre da soli: questo chiedono i militanti. Berlusconi ha deciso di occupare tutti gli spazi televisivi, ma non so quanto gli renda, perché la gente dice ‘adesso basta’, lui comincia a stufare, ripete sempre le stesse cose” (20-12). Del resto, sentenziò tacitiano il Guido Salvini, “meglio perdere da soli che in compagnia del Cavaliere” (2-1). Dunque la Lega torna con Berlusconi. Ok? Ok. Come promesso.



Se non fosse che hanno contribuito pesantemente al disastro del paese,votando qualsiasi nefandezza al caimano in attesa del miraggio federale tendente al secessionismo,prendere per i fondelli costoro equivale a sparare sulla croce rossa,talmente appare palese la schizofrenia tendente alla incapacità.

La ciliegina sulla torta si è determinata venendo a conoscenza delle ruberie grandi e piccole di una parte di loro,a livello regionale e nazionale hanno dimostrato in cinemascope la nuova "padania ladrona".

&& S.I. &&

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