domenica 19 agosto 2012

Antonio Ingroia ribadisce la correttezza delle intercettazioni




“Abbiamo avuto di recente conforto e sostegno nell’intervento del presidente emerito della Corte Costituzionale Zagrebelsky che è un profondo conoscitore del diritto e della Costituzione e che ci ha dato ragione”. Così Antonio Ingroia torna sulla critica avanzata da Monti sul settimanale Tempi. Frasi, quelle del premier, che hanno fatto ripartire la polemica sulla necessità di regolamentare le intercettazioni. Ieri anche l’Associazione nazionale magistrati ha risposto a Monti. E ora il procuratore aggiunto di Palermo torna sull’argomento: “Il riferimento a noi e all’attività della procura di Palermo – dice il procuratore aggiunto di Palermo in un’intervista a Sky Tg24 – è un po’ ingeneroso. Se si è arrivati a questo punto “è perché il Parlamento non ha legiferato, benché vent’anni fa si fosse registrato un caso di vuoto amministrativo. Di fronte a ciò – afferma il pm – i magistrati altro non possono fare se non applicare la legge così com’è. La politica ancora una volta è stata inerte”.

“Il conflitto di attribuzione – afferma – è uno strumento che legittimamente il Capo dello Stato ha scelto per trovare una soluzione diciamo superiore, che la Corte Costituzionale potrà fare, su un punto che è oggetto di controversia”. Ma “per la verità – aggiunge – si è arrivati a questo punto poiché il Parlamento non ha legiferato benché già 20 anni fa il ministro Flick, in un caso analogo in cui era stato accidentalmente intercettato il presidente della Repubblica Scalfaro, aveva registrato un vuoto legislativo”. E di fronte a questo vuoto, sottolinea Ingroia, “i magistrati non possono far altro che applicare la legge così come è”.

Parole che scatenano di nuovo la reazione di esponenti Pdl: ”La straripante polemica sviluppata da Ingroia e dagli ambienti politici e giornalistici a lui legati e poi l’attacco dell’Anm a Monti mettono in evidenza che ci troviamo di fronte ad uno straripamento da parte di settori della magistratura”. Lo dice il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto. Sull’operato dei pm si registra oggi l’attacco di Eugenio Scalfari dalle colonne di Repubblica: “Ci sarebbero da esaminare – scrive il giornalista – i risultati delle inchieste che da vent’anni si svolgono a Palermo e Caltanissetta e che finora hanno dato assai magri risultati”. E l’ex ministro della cultura Sandro Bondi lo sostiene: “Le opinioni di Berlusconi sostenute da una penna potente”.



Mi auguro che trovi pace e serenità in Guatemala,come molti sanno compiere il proprio dovere in Italia e in certi casi non va bene,se si indaga su ladri di polli o poco più tutto fila liscio,al contrario se si rompono gli zebedei ai potenti tutto inizia a ingarbugliarsi.

Come del resto informare senza se e senza ma,le ire dei vassalli e valvassori accorrono al potente di turno,altrimenti il ricambio dei servigi passa ad altra mano....

&& S.I. &&

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