domenica 6 maggio 2012

Nulla è più difficile di leccare c..i in movimento



Cave canem

di Marco Travaglio

Da fan sfegatati dello zio Tibia, al secolo Alessandro Sallusti, ci sia consentito dire che lo troviamo un po' giù di corda. Non è l'impegno che gli manca, anzi dà sempre il massimo. Ma i risultati, purtroppo, non sono più quelli di un volta. Le campagne contro le toghe rosse, Boffo, Veronica e la D'Addario, o su casa Tulliani a Montecarlo, sono un lontano ricordo. Va subito precisato che la colpa non è sua: è che gli ordini da Arcore non arrivano più chiari e nitidi come un tempo. Il Cainano è in stato confusionale, con grave nocumento per gli esecutori materiali. Un giorno dice che Monti l'ha inventato lui, un altro minaccia di staccargli la spina. Un giorno fa annunciare da Alfano “una novità politica destinata a rivoluzionare la politica italiana”, l'indomani tiene un comizietto in un bar sport di Monza davanti a quattro gatti, peraltro ignari della minaccia (erano lì per farsi un bianchetto). Così, non sapendo più che pesci pigliare, Zio Tibia procede a targhe alterne: nei giorni pari attacca il governo, in quelli dispari lo esalta, nella speranza di sincronizzare i voltafaccia con quelli del padrone. Ieri, esausto, ha deciso di riposarsi un po' e ha sparato in prima pagina uno scoop sensazionale - “Nasce la prima tv solo per cani” - corredato dalla foto-poster di un cane davanti a un teleschermo. Qualcuno avrà pensato a una satira spericolata sullo stato comatoso in cui versano Rai e Mediaset, ma poi ragionando ha concluso che non poteva essere: davanti ai programmi di Rai e Mediaset, anche i cani si danno alla fuga. Infatti, andando all'intera pagina dedicata al super-scoop, i superstiti lettori del Giornale si son resi conto che il titolo si riferiva alla nuova pay-tv americana Dog Television: “Parte il network per far compagnia agli animali trascurati. I programmi? Scene di Fido che gioca e viene coccolato”. C'è anche un commento, firmato dal giornalista investigativo Oscar Grazioli (in onore del palazzo omonimo), che scandaglia il fenomeno delle tv per cani e per gatti (“quella per gatti avrebbe più senso”) e quello non meno fondamentale del “mercato delle crocchette e mangimi vari in scatola”, poi conclude sapiente: “Il cane ha necessità assoluta di usare il naso, altrimenti di un monitor di vetro non gliene può fregar di meno, anche passasse sullo schermo un gatto che gli fa il gesto dell'ombrello. Figuriamoci prati verdi e palle che rotolano. Sono le mie, di fronte a tali cazzate”. E così via per un'intera pagina, sul Giornale che fu di Montanelli e ora è di Sallusti. Roba che Minzolingua, col suo Tg1 a base di “corsi di camminata sul tacco 15”, di consigli per difendersi dal caldo d'estate e dal freddo d'inverno, di dentiere abbandonate in spiaggia dai bagnanti distratti, o di “Charlie la scimmia fumatrice morta allo zoo di Città del Capo perchè non riusciva a smettere di fumare”, pareva Woodward & Bernstein messi insieme. L'altro giorno, per dire, non sapendo più a che santo votarsi, il Giornale sbeffeggiava a pag. 14   la Gabanelli per esser incappata in un caso di omonimia fra un imprenditore inquisito e un altro estraneo a tutto: “Chissà quanto è costato alla guru di Report ammettere di aver accusato un innocente e scusarsi. Certo, se fosse successo a qualcun altro...”. Lo stesso giorno, a pag. 34, il Giornale pubblicava la furibonda smentita dell'on. Potito Salatto, scambiato dal Giornale per un omonimo imprenditore citato nelle intercettazioni della malasanità pugliese. Certo, fosse fosse successo a qualcun altro... Dura la vita del giornalista da riporto che non sa più quale osso riportare. Bei tempi quando tutto era chiaro e netto, o di qua o di là, o Cainano o morte. A furia di ripetere che gli antiberlusconiani sono orfani di B., si scopre che B. non manca proprio a nessuno, fuorchè ai suoi camerieri e leccalecca. Cose che càpitano nei periodi di crisi e di passaggio. Come diceva Corrado Guzzanti nei panni di Emilio Fede, “nulla è più difficile che leccare culi in movimento”.



I professionisti dell'informazione confezionata sono alla disperata ricerca da dove tiri il vento,non solo da queste amministrative avranno le idee più chiare,tra un anno come pare con le elezioni politiche sapranno come cavalcare senza sbagliare,tenersi la calda poltroncina in redazione è la migliore qualità che possiedono,solo che di questi tempi pare davvero dura sapersi orizzontare...

In effetti la massima di Corrado Guzzanti,alias Fede,può determinare parecchio stress,solo i più bravi nel genere ce la faranno!

&& S.I. &&


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2 commenti:

Unknown ha detto...

Ahahaha!
Chissà le acrobazie che dovranno fare!
Cristiana

Ivo Serenthà ha detto...

Si,in effetti tocca essere dei grandi acrobati...