domenica 27 maggio 2012

La disperata generazione dei talent show


Generazione X rossa in cerca di futuro nel paradiso della tv

Il talent show per molti è una speranza di svolta al tempo della crisi

di Gianluca Nicoletti



Perché pensare a inventarsi un lavoro? La migliore mobilità in tempo di crisi è partire per fare un provino e sfondare in un talent show, anche senza necessariamente aver talento. Il precasting dei concorrenti a XFactor 2012 è una fantastica maniera per respirare l'antico clima dell'ufficio di collocamento, ma sotto il rutilante apparato della televisione.

Di fronte alla tetra aula bunker di via dei Gladiatori, che vide terroristi alla sbarra, campeggiava da giorni una gigantesca X rossa, come a segnare il punto del forziere in una mappa del tesoro. Il Foro Italico, già sotto assedio per gli Internazionali di tennis, è stato destinato alla terza transumanza nazionale degli aspiranti concorrenti di quello Zecchino d'oro per post adolescenti, che tante soddisfazioni dette a Simona Ventura.

I più solerti erano sul posto dalle prime luci dell'alba. All'apertura delle porte c'era un serpentone di più di 1500 persone che si rosolavano al sole nell'attesa. I primi a entrare avevano i numeri d'iscrizione che partivano dal 35.500; questo per dare l' idea quanti già in Italia hanno già fatto un pensierino sulla possibilità di cercare la “svolta” cantando come cicale, per la troppa paura ad essere condannati a far le formiche ancora per un bel pezzo della loro vita.

Moltissimi gli studenti, anche universitari, che pensano di scegliere la via artistica, anche senza necessariamente aver mai pensato di essere artisti. “Mi pigliano per matto se dico che voglio sposarmi e comprare una casa al mare-dice un ragazzone con la camicia sbottonata fino all' ombelico, come andava una volta-Vendo i giornali dentro alla metro per 250 euro al mese, che devo fa?”

I minorenni sono accompagnati dai genitori, ma solo fino al cancello dell'area di esame. Il bivacco mobile delle mamme e papà si sposterà per l'intera giornata seguendo l'ombra dei pini, con vettovaglie alla mano e telefonino all'orecchio per cogliere in diretta ogni palpito del loro campione oltre le transenne. Una ragazza molto corpulenta era arrivata da Reggio Calabria e lo zio a malincuore l'aveva lasciata entrare sola. “Quest'anno devo dare la maturità classica…Ho tanto da studiare, ma non ho voluto rinunciare…Non è certo per i soldi…” Poi ammette che quella gita massacrante, di andata e ritorno nella giornata, lei la vedeva come una possibilità anche professionale.

La ricerca di un possibile lavoro è la nota comune a tutti i presenti, da quelli che vengono con i capelli colorati e travestiti già da “eccentrici”, alle ragazze di paese che sembrano uscite dall' oratorio, con il vestitino bianco della festa e la borsetta. La televisione, per quanto tutti dicano che sia al suo tramonto, è ancora vista come il datore di lavoro meno esigente e più generoso nel chiudere un occhio sull'assenza di qualità.

A questo giro chi è fuori è fuori, senza nemmeno il risarcimento di una piccola comparsata. Solo se si passerà da questa veloce esaminata (quattro canzoni a cappella davanti a persone senza l' onore della fama) si entrerà nel purgatorio delle “audizioni” con Morgan, la Ventura, Elio e tutti gli apparati dello spettacolo vero e proprio. In quel caso comunque si comincerà a lavorare. Anche quelli che più faranno pena saranno trasmessi in tv. Persino la misera fama del trombato, per molti, già basterebbe a giustificare quell'ammazzata di un giorno di quasi estate.






Effettivamente se quei ragazzi fossero lì a far coda svolgendo quotidianamente una attività professionale soddisfacente parrebbe più normale,al contrario quelle speranze quasi nulle di poter far parte un giorno dello star system,sono dettate dalla disperazione del vuoto quotidiano.
E' evidente che sono cresciuti con delle aspettative importanti,dettate dall'assimilazione mediatica,mai così falsa dalla evoluzione dell'uomo.Ma ciò che più risulta una vera e propria distorsione sono le code già dal mattino presto per assicurarsi l'ultimo modello Apple,a mio parere è la verifica della pazzia sociale in cui stiamo vivendo.

&& S.I. &&


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iserentha@yahoo.it

4 commenti:

Unknown ha detto...

Una barca di illusioni che diventerà una bagnarola di delusioni.
Cristiana

Katrina Uragano ha detto...

In mezzo a quella bolgia umana ci saranno i cosiddetti veri artisti. Ma la maggior parte, mi par chiaro, spera solo un mezzo qualunque per sbarcare il lunario.

Ivo Serenthà ha detto...

Ironia della sorte è che la maggior parte delle scelte talentuose,con tutta probabilità sono frutto di segnalazioni di un certo livello,dispiace che facciano doppiamente numero.

Buona serata ad entrambe.

Ivo Serenthà ha detto...

Fossi giovane manderei curriculum e mi darei da fare in altri settori,ma ognuno ha i suoi gusti.

Buona fortuna,ce ne vorrà tanta...