domenica 15 aprile 2012

Il caimano e la beneficenza alle ragazze disinteressata...



Lelemosina

di Marco Travaglio

Dunque i bonifici di B. alla Minetti e alle gemelle Eleonora e Imma De Vivo non sono, come potrebbe apparire a un occhio prevenuto, tangenti a tre testimoni nei suoi processi. Ma elemosine, atti di liberalità del noto filantropo a “persone danneggiate da chi ha condotto le indagini”. Lo dice lui al suo Giornale, dunque c’è da credergli. I 257 mila euro all’igienista dentale altro non sono che “un aiuto in un momento di difficoltà”: “Quali altre risorse poteva avere la Minetti per opporsi alla poderosa macchina giudiziaria”, a parte il modesto stipendio di 12 mila euro che le versiamo ogni mese in veste di rappresentante del popolo lombardo? Il caso delle De Vivo (72 mila euro) è ancor più lacrimevole: “Le due ragazze mi hanno messo al corrente di una situazione molto triste di indigenza per l’incursione della magistratura nella loro vita familiare. Dove mai avrebbero potuto trovare un lavoro dopo lo scandalo costruito contro di me?”. Stiamo parlando di due tipe pagate dai contribuenti per partecipare all’Isola dei famosi su Rai2, poi ospiti fisse delle “cene eleganti”, dunque candidate (e scandidate per tener buona Veronica) alle Europee 2009, quindi lanciatissime in Rai da Quelli che il calcio a La vita in diretta, ergo ricoverate in un malsano trilocale di via Olgettina affittato dal rag. Spinelli. Purtroppo, nonostante la professionalità evidente a tutti, ebbero la carriera stroncata dalle toghe rosse. E allora B., “avendone la possibilità, di fronte a casi drammatici e toccanti (sic, ndr), non esito a intervenire, sia nel caso di persone, sia di associazioni a scopo benefico”. Tipo la FDVRCR, la benemerita Fondazione De Vivo per la Ricerca di Comparsate Rai. Ma non si contano le Papi girl “esposte al pubblico ludibrio e classificate come escort” che si son “viste licenziare padre e madre. C’è persino chi ha dovuto chiudere un esercizio commerciale”. Si spiegano così i tanti suicidi fra gli imprenditori del Nord. In fondo anche David Mills, Gianpi Tarantini e Lele Mora se la passavano male, soprattutto quando dovevano parlare di B. ai giudici: fu così che il filantropo mise mano al portafogli e ne estrasse ora 600 mila dollari, ora 5-600 mila euro, ora 2 milioni. È fatto così: “Mi sento di dover sostenere queste persone con un aiuto concreto e continuativo”. Ruby, dopo i primi bonifici, si scordò quel che aveva confidato alle amiche, cioè di aver fatto sesso con B. Invece Imma De Vivo, rimasta a secco, sembrava ricordare meglio quando, il 25.9.2010, disse a un’amica: “È diventato pure brutto. Deve solo sganciare. Speriamo che sia più generoso. Io non gli regalo un cazzo”. E così la Minetti, che l’11.1.2011 scrisse alla Faggioli: “Adesso fa finta di non ricevere chiamate, ma quando si cagherà addosso per Ruby si ricorderà di noi... Non me ne fotte un cazzo se è presidente del Consiglio. È un vecchio e basta. Si comporta da pezzo di merda pur di salvare il suo culo flaccido”. Chissà se gli aiutini del filantropo faranno effetto anche sulla loro memoria quando, fra breve, saranno chiamate a testimoniare contro B. in tribunale. Lui, a scanso di equivoci, assicura al Giornale che “nessuna può testimoniare alcunché a mio carico”. Ecco, che prendano buona nota. Un altro, al posto suo, sarebbe già dentro per corruzione giudiziaria e inquinamento probatorio. Lui no: com’è noto, è perseguitato. E poi l’innocenza di quei versamenti – dice lui – è provata dal fatto che “ho usato il bonifico bancario, soldi trasparenti e tracciabili, proprio perché non ho nulla da nascondere”. Eccola, la legge anti-corruzione modello B.: se uno paga tangenti via bonifico, non può essere un corruttore perché, se lo fosse, userebbe i contanti o un conto estero. Teoria copiata dall’arringa di Alberto Sordi in Buonanotte avvocato: “Ma guardatelo! Il mio cliente ha la faccia da ladro! Nessuno con quella faccia farebbe il ladro. Per rubare ci vuole la faccia onesta. Chiedo l’assoluzione perché la faccia non costituisce reato”.



Potrebbe essere una buona idea per gli esodati,i poveretti convinti ad andare in pensione con la mobilità lunga,e che ora rischiano di vagare nel limbo dell'indigenza,grazie ai tagli di madama Fornero,dovrebbero anche loro far leva del tengo famiglia e sono in estrema difficoltà,il re mida del terzo millennio detto anche da Arcore,potrebbe venire incontro elargendo dalle sue ricchezze il fondamentale aiuto per questi poveretti,anche se non risultano delle belle giovincelle definite anche volgarmente "carne fresca"....

&& S.I. &&


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