martedì 27 marzo 2012

Parmalat-Tanzi:Che la giustizia faccia il suo corso


La pietà



di Massimo Gramellini

Un vecchio alla sbarra con le guance scavate, il sondino nel naso e la voce che si rompe mentre chiede scusa. So che dovrei commuovermi, ma non ci riesco. All’immagine di Calisto Tanzi in disgrazia si sovrappone quella del padre di un mio amico: un brav’uomo, un geometra in pensione che aveva investito in azioni Parmalat i risparmi di tutta una vita e ha finito i suoi giorni travolto dai sensi di colpa, senza più un euro da lasciare ai suoi figli.

Il vecchio col sondino nel naso si pente per aver agito, e truffato, «in stato di esaltazione». Noi umani possiamo compatirlo e alcune delle sue vittime riusciranno addirittura a perdonarlo. Ma la società - la legge - non può fargli sconti, perché ogni causa ha un effetto e nessun pentimento è in grado di affievolire quel nesso. Tanzi l’Esaltato ha messo sul lastrico migliaia di persone, ingannandole per sfamare il demone della sua avidità. Tanzi il Pentito può anche pareggiare i conti con se stesso, ma per pareggiarli con gli uomini dovrà portare a termine la nuova missione: trasformare il suo amaro declino in uno spauracchio per tutti quei finanzieri «esaltati» che dietro i loro traffici non sanno più scorgere la faccia di un geometra in pensione.



Il ragionamento non fa una piega,peccato che molti politici non paghino allo stesso modo,non passa giorno che le cronache non scrivano su truffe e tangenti,infatti il pozzo senza fondo delle risorse italiane non avra' mai fine.

&& S.I. &&


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