domenica 4 marzo 2012

Movimento cinque stelle e il rais controllore integrale






LA SCOMUNICA DI GRILLO AGLI 11 DISSIDENTI

Scambio di mail tra attivisti locali Il leader Cinque Stelle si arrabbia

di Federico Mello

Lo sfondo è quello delle prossime legislative. La frase, pesante come piombo: “Se non cambiamo, è meglio scordarci le politiche”. Parole di Beppe Grillo a chiosa di un suo post pubblicato venerdì pomeriggio: “Il Movimento cinque stelle è morto, viva il Movimento cinque stelle”. I toni del blogger, per una volta, sono amari; la delusione, palpabile: “Mi cadono le palle a terra”. Sembra quasi un redde rationem quella del movimento nato da un blog e diventato esperimento per “cambiare la politica”. Il problema è il 2013. La pancia del movimento si interroga: come affrontare le elezioni? Come scegliere i candidati, come partecipare davvero alle decisioni nazionali? Quesiti che girano on line, ma che soprattutto sono al centro di una due giorni in corso a Rimini lanciata dal gruppo “cittadini a 5 Stelle” e sui quali si è interrogato anche un nutrito gruppo di amministratori: la loro discussione privata è finita venerdì su BeppeGrillo.it  . In entrambi i casi, la risposta del blogger è suonata dura come una scomunica. “Il M5S non è un partito, non vuole esserlo. Ha un programma, un Non Statuto. Chi non li condivide non si capisce per quale motivo voglia far parte del M5S. Nessuno lo obbliga” scrive Grillo. Poi, la pietra dello scandalo: “La discussione che segue è tratta da un forum privato (trasparenza?) al quale hanno partecipato alcuni consiglieri del M5S. Leggerli mi ha fatto cadere le palle”. Sono undici amministratori di cui non vengono rivelati i nomi, ma che si esprimono senza peli sulla lingua – anche perché sicuri di discutere privatamente.
DUE I PUNTI principali, l’assetto organizzativo del movimento (“la mancanza di organizzazione sta facendo implodere il Movimento”) e quello che viene considerato l’eccessivo potere nelle prese di posizione del blog, di Gianroberto Casaleggio, amico e consulente di Grillo. Qualcuno scrive: “È ora di chiedere la testa editoriale di Casaleggio” ritenuto colpevole, tra l’altro, di “grattare la pancia alle frange più merdose del Paese”. Se queste mail fanno imbufalire Grillo, non va meglio per l’appuntamento dei simpatizzanti: “In questi giorni – continua il post del blogger – si terrà a Rimini una due giorni autoconvocata da fantomatici cittadini a 5 Stelle (chi sono?) a nome del M5S. L’elenco dei punti di discussione è degno della migliore partitocrazia con la proposta finale di un leader del M5S. Se non cambiamo, è meglio scordarci le politiche”.
Il movimento Cinque Stelle non ha ceto politico, rappresentanti, segretari, tesserati e delegati. È composto solo da “cittadini” “prestati temporaneamente” all’amministrazione delle cosa pubblica. Su tutto si decide in assemblee dove ogni “persona vale un voto”. Il meccanismo, su base locale, per ora ha funzionato. Ma la scadenza nazionale fa paura. Federica Salsi, 40 anni, è consigliere comunale a Bologna per il 5 Stelle. Sulla sua pagina Facebook ha fatto “coming out”: ha spiegato di essere uno dei fatidici amministratori “ribelli”. Ce l’ha con la pubblicazione di quella discussione privata: “Era un confronto tra noi – ci dice – trovo poco corretto vederla on line con alcune frasi estrapolate da un contesto più ampio per farle sembrare ciò che non erano”. Ma il punto è di merito. “A livello locale – continua – i gruppi si autoregolamentano e le decisioni vengono prese collegialmente”. Su dinamiche nazionali, però, “si fa più fatica. Nella mailing ci ponevamo esattamente questo problema. Come realizzare uno strumento di confronto? Perché è vero che Beppe sul suo blog esprime solo le sue opinioni, ma le sue parole finiscono per assumere un valore diverso, come se tirasse le file anche per tutto il movimento”. Per questo dice di aver trovato nella risposta di Grillo “un intento demolitivo. Ci poteva fare una telefonata prima”.
ANCHE DA RIMINI si dicono stupiti, seppur assicurano che “tutto si chiarirà”. Dice Gianluca Tamburini, del meet-up di Rimini e tra i promotori della due giorni. “Siamo un movimento giovane è vero, ma finora non ci siamo mai visti tutti insieme. Vanno bene Facebook, le chat, Skype, ma a un certo punto bisogna anche guardarsi negli occhi”. Proprio da un social network è nata l’idea di un incontro de visu: “On line abbiamo scelto il luogo, on line ci sono arrivate le proposte di intervento e dopo questa due giorni, on line finiranno le nostre proposte che verranno messe al voto”. Tra le proposte si legge anche: “Giovanni Favia candidato Premier” in riferimento al consigliere dell'Emilia Romagna tra i più in vista nel movimento. Per Grillo una proposta degna “della migliore partitocrazia”. Ma Gianluca, spiega che era un punto “messo solo in discussione”. “Beppe – conclude – è una persona appassionata e trascinante, un megafono. Ma dovrebbe esserlo anche per questa nostra richiesta di incontrarci tutti per decidere insieme sul futuro del movimento”.



Il grande merito di Beppe Grillo è di aver inventato via web un movimento politico che sta interessando sempre di più,la sua debolezza che via,via,sta diventando sempre più evidente,è il dover controllare da rais e rendere statico il movimento stesso.
Se a livello locale o regionale l'organizzazione si è dimostrata palesemente più semplice,al contrario se ci si vuole tuffare a livello politico nazionale,non è più sufficiente un blog aggiornato quotidianamente,la classe dirigente del movimento seppur imprestata momentaneamente alla politica dev'essere obbligatoriamente organizzata,ed è comprensibile che il controllo capillare su qualsiasi mossa non funzioni più,l'indipendenza e la fiducia dei cittadini prestati alla politica va maturata quotidianamente,criticare a prescindere tutto ciò diventa soffocante,a gioco lungo si rischia di rompere il giocattolo in modo irreparabile.

Chissà se riuscirà a riflettere sul rischio di vanificare gli sforzi mostrati sino ad ora!

&& S.I. &&


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