sabato 18 febbraio 2012
Futuri materiali dallo studio della tela del ragno
Nanomeccanica bio-ispirata: nella ragnatela il segreto dei futuri materiali
Uno studio italiano su Nature: la tela è realizzata con fili di composizione differente secreti da ghiandole diverse
ISPIRARSI ALLA NATURA - Mantenendo costanti i valori assoluti di resistenza e deformazione ultima della seta del ragno, si è indagato quindi sull’influenza della forma della legge costitutiva della seta sulla robustezza della ragnatela. Per poter generalizzare i risultati ottenuti si è utilizzata la teoria Quantized fracture mechanics, sviluppata dallo stesso Nicola Pugno e particolarmente indicata per studiare la resistenza di strutture e materiali discreti e come un difetto si possa propagare in essi. «La ragnatela non è infatti una struttura continua, che può essere trattata con la Linear elastic fracture mechanics, universalmente impiegata per studiare la resistenza alla propagazione di fessure in materiali continui elastici lineari», spiega Pugno. Il prossimo passo sarà trasferire le conoscenze acquisite sui materiali e sulle strutture dell’ingegneria. È questa infatti l’ultima frontiera della nanomeccanica bio-ispirata, che prende spunto dal comportamento di materiali naturali, come le capacità di autopulirsi delle foglie del loto, autoriparante delle ossa o adesiva della zampa del geco, per metterne a punto nuovi materiali con caratteristiche di alte prestazioni.
L'intero articolo del Corsera
CLICK TELA RAGNO
Mi è parso di leggere anni fa,che i ragni saranno i pochi superstiti del pianeta dopo un catastrofico conflitto nucleare,penso che abbiano molte più probabilità dell'homo sapiens di sopravvivere fino allo spegnimento del sole.Prendere spunto dalla loro abile particolarità potrebbe risultare molto utile.
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