martedì 17 gennaio 2012

Come non ci si deve comportare da Comandante





La prevalenza dello Schettino

di Massimo Gramellini

C’erano voluti due mesi per ritornare all’onor del mondo. Due mesi di loden e manovre, di noia e ricevute fiscali. Due mesi per nascondere i politici di lungo corso sotto il tappeto o in un resort delle Maldive. Due mesi per far dimenticare il peggio di noi: la faciloneria, la presunzione, la fuga dalle responsabilità. E invece con un solo colpo di timone il comandante Schettino ha mandato a picco, assieme alla sua nave, l’immagine internazionale che l’Italia si stava ricostruendo a fatica. Siamo di nuovo lo zimbello degli altri, il luogo comune servito caldo nei telegiornali americani, il pretesto per un litigio fra due politici francesi (francesi!), uno dei quali ieri accusava l’altro di essere «come quei comandanti che sfiorano troppo la costa e mandano la loro barca contro gli scogli».

Mi auguro che non tutto quello che si dice di Schettino sia vero: anche i capri espiatori hanno diritto a uno sconto. Ma se fosse vero solo la metà, saremmo comunque in presenza di un tipo italiano che non possiamo far finta di non conoscere. Più pieno che sicuro di sé. Senza consapevolezza dei doveri connessi al proprio ruolo. Uno che compie delle sciocchezze per il puro gusto della bravata e poi cerca di nasconderle ripetendo come un mantra «tutto bene, nessun problema» persino quando la nave sta affondando, tranne essere magari il primo a scappare, lasciando a mollo coloro che si erano fidati di lui. Mi guardo attorno, e un po’ anche allo specchio, e ogni tanto lo vedo. Parafrasando Giorgio Gaber, non mi preoccupa lo Schettino in sé, mi preoccupa lo Schettino in me.



Mi creda Gram,lasciando perdere la modestia se mi accorgessi d'essere minimamente come quel "capitano coraggioso",sarebbe meglio terminare bruscamente la parabola su questa vita terrena,per ciò che riguarda la visibilità italiana nel mondo,direi che è stata la ciliegina sulla torta,naturalmente avariata fa tempo.

&& S.I. &&


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2 commenti:

iriselibellule@gmail.com ha detto...

Quest'articolo è memorabile, nel senso che dovremmo ricordarcene anche fra un pò, non dimenticarlo.

Ivo Serenthà ha detto...

L'ho inserito nell'intento di diffonderlo il più possibile.