sabato 3 dicembre 2011

Monti in anteprima da Vespa e poi il dietro-front a metà

Martedì sera da Vespa dopo aver comunicato lunedì mattina al consiglio dei Ministri la manovra e una comunicazione ai giornalisti,tutto ciò prima della comunicazione ufficiale alle Camere.


ore 13.30 


Da alcune informazioni colte nelle ultime ore,pare che il dietro-front sia  integrale,dal giornalista di Rai uno Monti si recherà dopo aver comunicato la manovra alle camere!



[ illustrazione di Emanuele Fucecchi ]

Errore di manovra

di Antonio Padellaro

Illustrare la manovra da Vespa?! Ma cosa è saltato in mente a Mario Monti? Chiariamo subito: il gestore di Porta a Porta fa il suo mestiere ed è un fatto che da quando esiste il tragico dlin-dlon non c’è presidente del Consiglio di destra, sinistra o centro che non si sia accomodato dove si accomodarono, per dire, la signora Franzoni da Cogne e la trans Natalie. Ma, soprattutto, dove in una notte del 2001 Silvio Berlusconi firmò sulla scrivania di ciliegio la superpatacca del contratto con gli italiani. Una scena incancellabile, l’inizio dell’horror che ci ha condotti al presente disastro. E, se pure il nuovo premier avesse scelto Floris o Fazio, lo sbalordimento non sarebbe minore. Il tracollo della nostra economia, gli annunci di sacrifici “impressionanti”, il Paese con il fiato sospeso e la figura stessa di Monti, il tecnico competente e misurato venuto a salvarci dopo la bancarotta della politica, avrebbero suggerito una comunicazione autorevole e consona alla gravità del momento. Nelle grandi democrazie, i capi di governo parlano alla nazione a reti unificate, seduti nel loro studio e con accanto la bandiera. Non risulta che Cameron, Sarkozy o la Merkel corrano a illustrare le loro decisioni nel primo talk show, anzi se ne guardano bene. Se Monti sente la necessità di uscire dai formalismi per confrontarsi subito con l’opinione pubblica, anziché rispondere a Vespa e ai tre immancabili direttori, perché non anticipa la tradizionale conferenza di fine anno con tutte le testate giornalistiche? Che un danno d’immagine ci sia già è dimostrato dalla precipitosa convocazione delle Camere per lunedì seguita alle proteste dei partiti (tranne il Pd dei Tafazzi, s’intende) increduli all’annuncio che sarebbero stati informati sulla manovra dopo il simpatico maggiordomo di via Teulada. Qualcosa dovevamo cominciare a temere quando, dopo il giuramento al Quirinale, il ministro dell’Ambiente si precipitò a Un giorno da pecora. Tecnici o politici, smodati o sobri, possibile che non cambi mai nulla?



Se non ci fosse stato il ricordo di quella scrivania in ciliegio,rammentata anche da Padellaro,dove iniziò per il paese il disastro,sarebbe stata ugualmente una scelta molto criticabile,nonostante la situazione molto seria italiana il dovere di un Primo Ministro è di spiegare prima alle Camere la manovra lacrime e sangue,dopo con tutta calma l'appendice televisiva poteva essere interpreta,farlo prima è un passo falso grave.

A meno che essendo il conduttore di quella trasmissione,la migliore trasfigurazione berlusconiana,evidentemente le forzature a presentarsi sono state messe in campo.


&& S.I. &&


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1 commento:

Tina ha detto...

Ciao Ivo, l'immagine è una sintesi perfetta per chi come noi non se lo aspettava.

Ho letto il pezzo di Padellaro e ne ho condiviso la sorpresa negativa.

Mi auguro che sia solo una "toppata solitaria", dovesse diventare una abitudine...sotterra la sua immagine di "persona schiva al tubo catodico", tanto valeva parlare della riforma con i giornalisti che stazionano davanti al palazzo.

Buona domenica Ivo ;-))