lunedì 21 novembre 2011

La class action contro il governo Berlusconi



Crisi, una class action contro Berlusconi
RadioPop lancia la raccolta firme

Obiettivo: presentare un esposto alla Corte dei conti per danno erariale contro l'ex premier

Qualche miliardo di euro. E’ quanto sono costate agli italiani alcune delle operazioni partorite dai governi di Silvio Berlusconi. Dalla penale per il ponte sullo stretto di Messina allo smaltimento dei sottomarini nucleari russi. La cifra esatta è sconosciuta, ma qualcuno ha deciso fare i conti con un preciso intento: chiedere i danni al responsabile, il Cavaliere. Così, a Milano Radio Popolare ha cominciato a raccogliere adesioni per presentare un esposto alla Corte dei conti a carico dell’ex premier. E a fare la fila davanti ai banchetti si sono presentate in appena una giornata migliaia di persone.

In tempi di spread è normale fare due conti. Quanto avremmo risparmiato se il Cavaliere si fosse dimesso prima? Difficile dirlo, per ora. Nel frattempo possiamo domandarci quanto ci sono costate alcune scelte del governo uscente. È quanto hanno deciso di fare i promotori dell’esposto alla Corte dei conti per danno erariale contro l’ex premier Berlusconi. “Non si tratta di vendetta”, precisa immediatamente Andrea Di Stefano, direttore della rivista Valori e promotore dell’iniziativa con Radio Popolare, “ma chi ha ricoperto ruoli istituzionali di quel livello non può sottrarsi a certe responsabilità”. Quali in particolare? “Parlo delle responsabilità connesse all’abolizione dell’Ici”, risponde Di Stefano, che spiega: “Era il 2008, e la crisi era già alle porte”.


Secondo Di Stefano l’abolizione dell’imposta sugli immobili avrebbe prodotto un danno di tre miliardi e mezzo per le casse dello Stato. Ma non è finita. Quattrocentocinquanta milioni è quanto pagheremo a titolo di penale per un ponte sullo Stretto che molto probabilmente non vedremo mai. “E altri quattrocento li tireremo fuori per smaltire i sottomarini nucleari russi”, aggiunge ancora il direttore di Valori, “uno strano accordo con l’amico Putin che graverà sul bilancio pubblico”. Insomma, è ora di capire davvero quanto ci è costato Silvio Berlusconi. E a sentire i tanti milanesi che sono accorsi oggi per la presentazione dell’iniziativa, la curiosità è tanta. “A me Berlusconi è costato duemila euro in busta paga”, dice una signora che fa la fila ai banchetti di Radio Popolare per firmare la sua adesione all’esposto. “Ma poi non è solo una questione di soldi”, dice un’altra, “paghiamo in cultura, in servizi, e tanto tanto fegato”.

C’è chi è pronto a giurare che anche il governo di Mario Monti sarà parte del prezzo da pagare per vent’anni di “impero berlusconiano”. Le firme e i contatti raccolti oggi alle spalle del Castello sforzesco di Milano andranno a sommarsi alle adesioni pervenute a Radio Popolare attraverso la mail class@radiopopolare.it. “Contiamo di terminare le nostre ricerche nel giro di due o tre settimane”, promette Andrea Di Stefano, “poi contatteremo tutti per dire loro come sottoscrivere ufficialmente l’esposto alla Corte dei Conti”.E in caso di condanna? “Le disposizioni della Corte si trasformano subito in cause civili”, spiega Di Stefano, “che stabiliscono il risarcimento di danni”.



Dubito che si possa far pagare anche solo un centesimo di risarcimento al caimano e soci,è il popolo sovrano che gli ha dato il mandato,e fino a che hanno avuto la maggioranza potevano combinarne di cotte e di crude,più che altro hanno organizzato leggi adpersonam,quelle sono riuscite benissimo,diversamente il disastro verificatosi è frutto di un grossolano errore durato quasi vent'anni in cabina elettorale.

In ogni caso da queste parti si firma,perlomeno un atto doveroso verso chi ha portato il paese alla rovina.

&& S.I. &&

per eventuali notifiche

iserentha@yahoo.it

2 commenti:

Francesco Zaffuto ha detto...

Quattrocentocinquanta milioni di euro di penale per il Ponte, e oggi leggevo che il treno freccia rossa da Roma a Palermo ci impiega 34 minuti in più rispetto al 1975. I miracoli di progresso e grandi opere.

Unknown ha detto...

Sono disposta ad andare a firmare,ma dove????
Ci tengo!!!
C'è una petizione via mail o qualcosa del genere?
Cristiana
PS.So che non tirerà fuori un euro, ma è un'importantissima questione di principio