mercoledì 28 settembre 2011

Paniz e il bisonte leghista,per la serie "io so io e voi non siete un caz.."alla versione veneta



PANIZ E IL LEGHISTA SCENATE DA BAR


Caro direttore, sono un dirigente di una grande azienda di abbigliamento del Veneto. Mi trovo nella lounge dell’aeroporto Marco Polo a Venezia, dove tutti sussurrano e qualcuno cerca di dormire o almeno riposare. A un certo punto arriva una specie di bisonte veneto, si avvicina al bancone del bar della lounge e urlando chiede “el soito” come fosse in osteria. La barista riconoscendolo (è un onorevole leghista, ça va sans dire) lo omaggia e dice che ci sono delle brioche o dei biscottini.
Il bestione li afferra con le sue tenere manine e se ne esce: “Ne togo na sbrancà”. Il tutto davanti allo stupore degli altri passeggeri per la maggior parte internazionali.
A un certo punto arriva il principe del foro, l’onorevole Paniz il quale, dopo aver lumacato con le hostess, riprende la povera barista richiamandola perché i tavoli non sono abbastanza puliti. “Deve pulire i tavoli – ha detto – perché lei lo sa che io ci tengo a queste cose: è un’indecenza”.
Allora la poveretta gli ha detto che era da sola e lui ha risposto che si doveva far dare un supporto adeguato alle ore di punta. A quel punto la sfortunata gli ha chiesto: “Il solito onorevole?”.
Ecco in arrivo il leghista Massimo Bitonci (quello che ha vietato di aprire negozi di kebab a Cittadella dove è sindaco). È molto elegante e raffinato, ma a rovinare tutto. Il bestione leghista lo applaude per le sue dichiarazioni sul figlio di Riina scarcerato a Padova dove intende rimanere.
Estraggo la mia copia del Fatto Quotidiano, Paniz la vede e si irrigidisce, un altro mi piazza la sua borsa sopra il mio tavolino.
È un attimo perché subito dopo escono urlando e vociando per i corridoi, la gente della lounge sospira; loro si abbracciano e si baciano “ci vediamo in aula” gridano a distanza.
Questo è tutto dalla lounge dove l’aria solitamente internazionale e raffinata è stata disturbata dalla nostra classe politica. L’impressione è che sentano che tutto gli è dovuto.
Siamo tutti molto irritati, lo sono anch’io.



Non c'è nulla da fare si sentono costantemente in preda a deliri di onnipotenza,il rispetto per chi sta attorno e per chi lavora non esiste,come se chi gli sta attorno siano degli inutili oggetti.

Ma finirà questa storia,prima o poi finirà,non si rendono conto di vivere in un paese nel quale quotidianamente molte persone e parecchie famiglie vivono in difficoltà.

&& S.I. &&


Per eventuali rettifiche


iserentha@yahoo.it



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