martedì 27 settembre 2011

Dopo anni di ritardo la chiesa condanna il caimano senza mai citarlo


[ dall'inserto satirico ]

Due anni di ritardo

di Marco Politi

La Chiesa molla Berlusconi. Dopo la Confindustria anche la gerarchia ecclesiastica si accorge che il Paese non può andare avanti così. Il carico di accuse che il cardinale Bagnasco nuove al premier è infamante soltanto a elencarle. Comportamenti indecorosi, licenziosi, tristi , vacui. Incompatibili con la dignità delle persone e delle istituzioni. Relazioni improprie che fanno danno a prescindere dalla notorietà. Esibizioni che danneggiano la società e il credito dell’Italia all’estero. Una situazione che “ammorba l’aria”.
Dunque avevano ragione i cittadini di ogni credo e il popolo delle parrocchie, quando denunciavano il prolungato silenzio della Chiesa. Avevano ragione a porre la questione morale, che oggi Bagnasco riconosce non essere un’invenzione mediatica. Non erano faziosi dell’antiberlusconismo quanti da anni denunciavano il profondo danno causato da un premier, vergogna dell’Italia, colpevolmente inerte nel combattere corruzione, comitati d’affari ed evasione fiscale.
È troppo chiedere ai vertici ecclesiastici perché hanno tardato tanti anni a dire basta? È, al più tardi, dall’anno 2009 – l’anno di Noemi e dell’ignobile decapitazione di Boffo – che ognuna delle parole impiegate nella relazione del presidente della Cei potevano essere scandite. Anche i vertici ecclesiastici portano la loro responsabilità nell’aver puntellato per troppo tempo chi portava l’Italia al baratro.
Nella sua relazione il cardinale Bagnasco si distacca prudentemente dai progetti vaticani di una nuova Dc. La Cei sembra puntare su un “soggetto culturale e sociale” che si confronta con la politica. Per rinascere l’Italia ha bisogno delle migliori energie di credenti e diversamente credenti. Meglio se convergenti. Un modesto suggerimento: i vertici ecclesiastici lascino liberi i cattolici nel loro impegno politico. Non pretendano di teleguidarli o intrupparli. Sono adulti. Faranno le scelte che credono giuste.



Finalmente e con grave ritardo un eminente esponente della chiesa condanna l'andazzo del caimano,discretamente con allusioni senza mai citare nome e cognome di chi ha reso il paese una fogna a cielo aperto,e messo un intero popolo alla berlina a livello planetario.

Penso che sia il passo più lungo che abbiano potuto fare,al di là della reprimenda generica,esiste la spada di damocle chiamata ICI,e se per caso esagerassero il mancato pagamento degli edifici ecclesiastici finirebbe.

Come scritto ampiamente in questi anni il Vaticano e tutte le religioni di questo pianeta hanno quasi esclusivamente una valenza nel controllo dell'uomo e del potere,fortunatamente in occidente,escluso l'Italia,questo potere e questa pressione risulta sempre più ininfluente.

&& S.I. &&


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