domenica 24 luglio 2011

Amy Winehouse solo adesso è libera




di Federico Mello

“Morta Amy Winehouse. È la prima volta che risulta prevedibile” scrive Frankie Hi Nrg su Twitter. Ha ragione Frankie, l’originalità di Amy lascia un vuoto enorme nella musica contemporanea.

Quella della sua morte è una notizia che, in un afoso sabato d’estate, arriva come un fulmine e si propaga in ogni anfratto dell’infosfera tramite i social network.

Molti su Twitter ricordano come sia morta a 27 anni. La stessa età in cui ci hanno lasciato, in epoche diverse – anche dal punto di vista musicale – Jimi Hendrix, Jim Morrison, Janis Joplin, Kurt Cobain. Tutte icone del rock, tutti miti delle loro generazione (e non solo) e decisi a vivere da persone libere, come volevano, come se ogni giorno fosse l’ultimo.

Alcuni, anche online, dicono che era una notizia prevedibile: “Se l’è cercata”; “E’ stata semplice selezione naturale”, “Un talento e una vita buttati nel cesso”, scrivono anche alcuni dei nostri lettori su questo sito. Eppure, c’è chi fa un passo in avanti: “Un esempio da imitare per tutti i disperati. Che voce… che talento…” scrive Waldemar sempre nei commenti.

Ecco, io la penso proprio così. Di Amy straordinaria era la forza delle sue canzoni e dei suoi testi, la passione che buttava in ogni nota, in ogni acuto. Mi chiedo: avrebbe avuto la stessa passione con una vita regolare? Avrebbe avuto la stessa sensualità distruttiva e irresistibile senza decidere di consumare tutta la sua vita in una potentissima fiammata fuori da ogni consuetudine e ogni imposizione?

Spesso l’esistenza di noi umani è diversa da quella che immagina Giovanardi. E ognuno deve essere libero di vivere come vuole. Se poi una disperazione straziante regala emozioni a uomini e donne di tutto il mondo come ha fatto Winehouse, non c’è nulla da aggiungere. Parlano solo le canzoni di una grande artista vissuta giusto il tempo di lasciare un segno prima di tornare Back to black. Rest in peace.



Una stupenda interprete musicale accompagnata da un tremendo malessere,nella sua impossibile prigione non vedo come abbia potuto essere libera,semmai una ragazza profondamente malata della vita dove le cure possono lenire poco o nulla,soprattutto se si fa parte dello star system,dove è importante sfruttare tutto ciò che è possibile.

Forse solo ora Amy è libera.

&& S.I. &&

4 commenti:

Anonimo ha detto...

è uno dei più bei post che ho letto sulla morte della Winehouse. Solitamente non lascio commenti perchè non mi piace e molto spesso si scrive solo str..... inopportune. Ma quello che hai detto è molto bello e, soprattutto, molto vero. Le mal de vivre è qualcosa che da sempre esiste e non ci sono cure e farmaci e rehab utili a farlo scomparire. Fa parte del dolore che comporta la vita e l'esistenza di un individuo e più si è fragili più "facile" è morire o soffrire per esso. RIP Amy

Ivo Serenthà ha detto...

Apprezzare un pensiero è sinonimo di condividerlo,l'umana comprensione di questi tempi pare "merce rara",ringrazio io della bellissima traccia che ha lasciato su questo blog.

Grazie

Anonimo ha detto...

Ciao sono la ragazza che ha lasciato il precedente commento. Hai detto che l'umana comprensione è merce rara infatti credo che sia proprio questo il punto. Credo che l'umanità è quello che manca a una buona parte degli uomini.
Leggere commenti come : Se le meritato, era solo una drogata che ha buttato la sua vita e il suo talento.... mi fanno molto pensare. Se vado a vedere un film di Inarritu o Allen o Almodovar vedo la umana comprensione. Se vado dal parrucchiere o in chiesa o al bar vedo solo uomini che conoscono la "verità" e che pensano di avere il diritto di dire ciò che è giusto e cio che non lo è. Ma in fondo siamo soltanto esseri umani e questa è la vita. Una signora mi ha detto: hai visto quella cantante inglese è morta, però era una drogata... non so che dire. Ti faccio i complimenti per il blog e buona fortuna. Grazie

Ivo Serenthà ha detto...

E' sufficiente scorrere i commenti sulle varie realtà web per leggere mostruosità diffuse,come se una pop-rock star buttasse la propria vita nonostante la naturale fortuna ricevuta.
Tuttavia dal dramma più sconosciuto ad arrivare all'epilogo della vita di una star,lo stato d'animo non è diverso.

Saperlo riconoscere,senza vomitare cattiverie,fortunatamente è ancora possibile,purtroppo l'umana comprensione si deve reperire col lumicino,ma le fiammelle non le potranno spegnere neanche soffiandoci sopra.

Ciao anima gentile!